Ancora un gravissimo lutto colpisce il mondo del calcio internazionale con un giocatore stroncato a soli 32 anni
Lo avevano soprannominato Kihon-tekina hon’nō che è la traduzione in giapponese di Basic Instinct. Perché Masato Kudo aveva davvero un istinto straordinario per il gol e la conclusione a rete.
Kudo è tragicamente scomparso a soli 32 anni per le conseguenze di un drammatico intervento chirurgico alla testa.
Masato Kudo, chi era
In Giappone era considerato un attaccante di razza, forse poco fortunato in nazionale rispetto al potenziale che aveva e al gran numero di gol segnati in particolare con il Kashiwa Reysol, due titoli nazionali, una coppa di Lega, una coppa dell’Imperatore, una Supercoppa giapponese. Attaccante tascabile, imprevedibile, frenetico e velocissimo: tiro in porta fulminante. Gran giocatore. Ma anche uomo elegante, di grande educazione e personalità, era stato per anni un autentico testimonial della J-League, l’uomo scelto dalla lega per interviste ufficiali all’estero.
Calcio in lutto, tragedia prematura
Cresciuto nel Kashiwa Reysol dove aveva giocato fin dalle squadre giovanili per esordire giovanissimo in prima squadra e nelle nazionali Under, Kudo aveva un grandissimo istinto per il gol. Straordinario nel controllo di palla, micidiale nei colpi di testa: aveva un’elevazione impressionante ed elegantissima. La sua carriera dopo la lunga esperienza in Giappone si era spostata in MLS con i Vancouver Whitecaps, poi di nuovo in Giappone con il Sanfrecce Hiroshima quindi in Australia nei Brisbane Roar. Era tornato in patria all’inizio dell’anno per firmare un contratto in terza divisione con il Regevajaro Miyazaki. Stava prendendo il patentino per diventare allenatore professionista.
A fine settembre un malore, un gran mal di testa con vertigini. In ospedale gli diagnosticano un idrocefalo, un accumulo di liquidi all’interno del cervello. Le sue condizioni peggiorano di giorno in giorno e precipitano nell’arco di due settimane. La settimana scorsa Kudo va sotto i ferri per una delicatissima operazione neurochirurgica alla testa. Non si è più svegliato ed è stato dichiarato morto questa mattina.
Fan sgomenti, migliaia i messaggi da tutto il Giappone e dai paesi dove Kudo aveva giocato come protagonista. “Per noi sarai sempre un shinshi” scrive il presidente della Federcalcio giapponese Kozo Tashima. Shinshi. Una parola che ha molte traduzioni, tutte nobili. Sincero, leale, onesto. Coraggioso.
Kudo lascia la moglie sposata otto anni fa e una bimba di 3 anni. Un altro grave lutto nel calcio internazionale che lascia attoniti…