Ferrari, durissima accusa dell’ex campione: “Non hanno rappresentato una sfida per Verstappen”. La Rossa poteva fare di più
Dopo le iniziali premesse stagionali, in molti si aspettavano una lotta punto a punto con la Red Bull. Leclerc è rimasto in gioco solo per metà campionato, schiacciato dagli errori strategici e dalla competitività cresciuta degli avversari.
Il Mondiale di Formula 1 sbarca negli Stati Uniti e più precisamente in Texas. Sul COTA di Austin va in scena la quart’ultima prova del campionato 2022. Il verdetto più importante, ovvero il titolo piloti, è stato già emesso a Suzuka, con Max Verstappen che ha festeggiato il suo secondo alloro consecutivo in carriera. La lotta con la Ferrari e Leclerc doveva essere molto più serrata secondo le premesse di inizio anno. La Rossa era partita fortissimo in Bahrain e Australia, a suon di doppiette. Purtroppo per i tifosi italiani, però, il livello di competitività è andato via via calando con il passare dei Gran Premi, mentre la crescita della RB18 è stata inversamente proporzionale. Leclerc è impegnato per agguantare il secondo posto della graduatoria, cercando di tenere a bada Perez e Russell. Per il 2023 l’obiettivo sarà ben altro, ovvero arrivare fino ad Abu Dhabi ancora in corsa. Per fare ciò servirà qualcosa in più da parte sua ma soprattutto da parte del box Ferrari, autore di troppi errori strategici.
Ferrari, durissima accusa di Damon Hill: “La loro prestazione è stata a tratti deplorevole”
A pensarla così è anche il campione del mondo del 1996 Damon Hill. Il pilota inglese, ex Williams, figlio del grande Graham (due volte iridato) ha parlato nel consueto appuntamento con il podcast F1 Nation.
“Credo che sia molto difficile stabilire se il titolo di Verstappen di quest’anno sia più merito della Red Bull e della brillantezza di Max o se sia stata la Ferrari a darsi la zappa sui piedi“.
Hill decide poi di rincarare la dose e aggiunge: “È stata una prestazione a tratti deplorevole da parte loro, perché avevano mostrato tante promesse all’inizio. Però tra le strategia, alcuni errori dei piloti e, fondamentalmente, la mancanza di capacità nel far progredire la macchina, non hanno rappresentato una sfida per Max”.