Totti e Maradona, è successo prima della sua morte: il racconto mette i brividi

Cosa lega Totti a Maradona? Ce lo svela proprio il mito della storia romanista, che racconta cose che nessuno di noi conosceva.

Francesco Totti idolatrava Diego Armando Maradona, e la cosa è risaputa. Il leggendario numero 10 della Roma era consapevole dell’importanza rivestita dal Dio del Calcio. L’argentino, che a Napoli ed in Argentina – ma anche in altre parti del mondo – è idolatrato specialmente dopo la sua morte alla stregua di una divinità, ha lasciato un vuoto enorme.

Francesco Totti e Diego Armando Maradona anni fa ad un evento
Francesco Totti e Diego Armando Maradona anni fa ad un evento (Foto Instagram)

A due anni dalla scomparsa di Maradona emerge un retroscena che collega lo stesso Francesco Totti e colui che per molti è ritenuto il più forte calciatore di tutti i tempi. Ed a raccontarlo è stato lo stesso ex capitano giallorosso nel corso di una intervista rilasciata a “Verissimo”.

Da Totti sono arrivate parole bellissime nei confronti di D10S, descritto come una persona bellissima fuori dal campo ed incredibile dentro. “Le giocate che faceva Diego nessun altro è mai stato capace di replicarle, con lui poi avevo un rapporto molto bello”.

Parole che hanno sorpreso in positivo, anche perché hanno fatto emergere tutta la sensibilità di cui l’ex marito di Ilary Blasi è dotato. Si sapeva già del suo carattere schivo e restio a concedersi in maniera eccessiva al pubblico.

Totti, parole strepitose su Maradona: “Fu il primo a…”

“Maradona è come se non fosse mai morto, era talmente straordinario che la morte non può avergli fatto nulla. Ed è come se fosse ancora qui tra noi. Fu il primo a chiamarmi dopo il mio ritiro per dirmi tante parole di incoraggiamento e per infondermi tranquillità. Non lo dimenticherò mai, e giocherei subito una partita per ricordalo”.

 

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Fortissimo l’uno, fortissimo l’altro, entrambi ritenute leggende, anche se con proporzioni diverse. Resta il fatto che anche Francesco è diventato il simbolo di una città, o per lo meno di una sua parte (non certo di quella laziale, n.d.r.).

E queste dichiarazioni rilasciate poco più di un anno fa fanno bene al calcio e consentono di superare le assurde divisioni campanilistiche che molto facilmente finiscono con l’avere niente a che vedere con lo sport e con i valori che esso incarna.

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