Ronaldo Nazario (LaPresse)
Dramma Ronaldo, la confessione è sconvolgente: “Sono due anni che ci vado”. Rivelazione a sorpresa dell’ex attaccante brasiliano
Per molti appassionati di calcio, l’unico vero Ronaldo è sempre e solo lui. Con tutto il rispetto per Cristiano, ma Luis Nazario de Lima è rimasto nei ricordi e nell’immaginario di milioni di tifosi come il vero e unico Fenomeno del calcio mondiale.
E se il 46enne ex attaccante brasiliano non fosse incappato in alcuni gravi problemi di salute che ne hanno pesantemente condizionato parte della carriera, avrebbe offerto un contributo ancora maggiore a quel mondo del calcio che tanto ha amato e che continua, nonostante tutto, ad amare.
L’immagine sconvolgente di quello che alla fine degli anni ’90 era il più forte giocatore del mondo, la discesa incerta e tremolante dalla scaletta dell’aereo al termine dei mondiali di Francia ’98, è rimasta impressa nella mente di tutti.
Da quell’estate, Ronaldo non è stato più lui: ha continuato a giocare, a vincere e a realizzare tantissimi gol. Ma il Fenomeno ormai apparteneva al passato, per sempre.
Nel corso di una lunga intervista rilasciata al quotidiano spagnolo Marca, l’ex centravanti di Inter e Real Madrid ha rivelato dettagli finora sconosciuti sui problemi di salute mentale che ha dovuto affrontare nel corso degli anni.
Ronaldo lo ha fatto nel corso di una chiacchierata con l’ex compagni di squadra Roberto Carlos in occasione della presentazione del docufilm di DAZN sulla sua vita (“L’ascesa, la caduta e la redenzione di Ronaldo“).
“Guardandomi indietro vedo che siamo stati esposti ad uno stress mentale molto, molto grande senza esserne preparati. Non c’era alcuna preoccupazione per la salute mentale dei giocatori, mentre oggi sono molto più preparati“.
Ronaldo sottolinea le differenze tra il passato e il presente: “Oggi i giocatori ricevono tutte le cure mediche necessarie per affrontare la giornata e, inoltre, c’è uno studio maggiore sui giocatori riguardo ai loro profili, come reagiscono e come dovrebbero reagire“.
“Ai miei tempi non c’era niente di tutto questo. Si sa da molto tempo come il calcio possa essere una fonte di grande stress e avere un peso enorme nell’esistenza di un calciatore“.
Stress che evidentemente Ronaldo da solo non è stato in grado di gestire.
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