Tra infortuni e polemiche non c’è pace in vista dei Mondiali dopo il fermo di un calciatore arrestato dopo una indagine molto scabrosa per molestie
Si abbatte un’altra tegola sul calcio inglese con il clamoroso arresto di quello che alcuni mesi fa doveva essere uno dei protagonisti del prossimo Mondiale di calcio in Qatar.
Si tratta di Mason Greenwood, da mesi al centro di una indagine per una brutta vicenda di molestie e violenza sessuale ai danni di una studentessa di 18 anni.
L’indagine su Greenwood si era aperta a gennaio, un impatto pesantissimo sulla carriera del giovane talento del Manchester United che in un momento decisivo della propria carriera, proprio nella stagione dei Mondiali dei quali doveva essere uno dei grandi protagonisti, era stato messo fuori rosa.
Niente partite e minimo di stipendio per Greenwood che era anche finito in carcere in attesa del processo per poi essere rilasciato su cauzione, ma obbligato agli arresti domiciliari e a non lasciare il paese. Ed è proprio su questa restrizione che verte il nuovo arresto di Greenwood che secondo le nuove accuse avrebbe violato lo stato di detenzione. “Presunta violazione delle condizioni di libertà provvisoria” recita il dispositivo della magistratura citato dalla BBC.
Sempre secondo la rete di stato inglese Greenwood sarebbe stato fermato nella sua casa di Bowdon, Greater Manchester. La polizia di Greater Manchester non ha confermato l’identità di Greenwood – che tuttavia sarebbe stato riconosciuto al momento del fermo da alcuni vicini di casa. Confermato invece l’arresto a carico di un uomo di 21 anni e l’apertura di una nuova indagine su questo episodio.
Il che significa che la posizione di Greenwood potrebbe farsi ancora più pesante. L’esterno non gioca dal momento del suo primo arresto, non può allenarsi con il club ed è sospeso da ogni attività al minimo dello stipendio. Al momento del suo contratto con il Manchester United, in scadenza nel giugno 2025, il valore di Greenwood era superiore ai 60 milioni di euro.
Il giocatore ha perso tutti i suoi contratti pubblicitari. Compreso quello con la Nike, della quale era uno dei testimonial di punta del mercato britannico, rimosso anche dai protagonisti del videogame Fifa 22.
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