Jimmy Connors utilizza un paragone impegnativo per descrivere le doti di un tennista che ha stupito tutti nella stagione in corso
La stagione tennistica volge al termine con gli ultimi tornei di un 2022 che ha segnato il ritorno alla normalità per il circuito Atp, stravolto nella programmazione e nel calendario, nelle annate precedenti, dall’insorgere dalla pandemia.
Un calendario che si è normalizzato non senza però stravolgimenti nelle gerarchie del ranking Atp, il quale ha trovato un nuovo “padrone” in Carlos Alcaraz, protagonista di una prepotente ascesa in un’annata che l’ha visto trionfare, nell’ordine, a Rio de Janeiro, Miami, Barcellona, Madrid e allo Us Open. In dieci mesi, il 19enne tennista murciano ha vinto uno Slam, due Masters Mille e un 500, scalando con un’inaspettata rapidità la classifica mondiale, nella quale era posizionato oltre la 30esima posizione lo scorso gennaio.
L’ascesa di Alcaraz non poteva non essere commentata con dovizia di particolari dagli addetti ai lavori con gli inevitabili paragoni tra il nuovo numero uno al mondo e i campioni del passato e del presente, quest’ultimi pronti a sfidarlo in una sorta di duello generazionale che rappresenterà un ideale passaggio di consegne nella storia del tennis del nuovo millennio.
Jimmy Connors si espone su Carlos Alcaraz
Ha parlato dell’ascesa prepotente di Carlos Alcaraz anche Jimmy Connors, leggenda del tennis e tuttora detentore del record di vittorie nei match di singolare nell’Era Open oltreché del numero di tornei conquistati (109) e di partite disputate in carriera (1556).
In un intervento sul suo podcast, ripreso da TennisWorldItalia, Connors ha dato un consiglio al giovane campione iberico: “Adesso è lui l’uomo da battere e gli avversari avranno una motivazione in più quando lo affrontano. Ora deve imparare a vincere anche quando la superficie non è la sua ideale oppure è al 70% della forma. Sono curioso di osservare la sua evoluzione.”
Riguardo alle sue caratteristiche tecniche, Connors non ha dubbi: “E’ un tennista ibrido. Ora grazie a racchette e corde si può generare una grandissima potenza. E’ un mix tra Federer e Djokovic perché tira molto forte e sa toccare bene la palla.”