A due giorni dalla decisione della FIA di giudicare “minori” si registra un nuovo attacco da parte di Toto Wolff e della Mercedes nei confronti di Red Bull e FIA
Non si placano le polemiche intorno alla sentenza della FIA a proposito del budget cap sforato dalla Red Bull lo scorso anno.
Il tutto in attesa di quelle che saranno le sanzioni, ancora tutte da definire e non molto chiare. Se si riferiranno ai titoli conquistati in passato, o a una penalizzazione amministrativa o tecnica per la stagione a venire.
Wolff accusa Fia e Red Bull
La FIA nel suo comunicato ha definito “minore” le irregolarità della Red Bull. Ma se la Ferrari ha protestato contestando questa valutazione con parole anche piuttosto dure da parte del team manager Mattia Binotto, la Mercedes e in modo particolare il massimo dirigente e azionista della scuderia anglotedesca Toto Wolff ha definito la situazione ‘ingiusta e paradossale’.
“Cinque milioni di troppo”
Le parole di Toto Wolff sono estremamente chiare e risentite. La sensazione è che quasi tutte le scuderia stiano fortemente ponendo l’accento su quanto accaduto per forzare la federazione e il direttivo della FIA a prendere decisioni molto serie applicando sanzioni severe che al momento non sono ancora ipotizzabili.
Wolff è durissimo: “Si può dire che due squadre siano da considerare se una spende il giusto e l’altra spende di più? no, non si può dire. Quindi non ci vengano a raccontare che si tratta di una spesa minore perché questa spesa è sostanziale per ottenere benefici di carattere agonistico”.
Wolff si augura una punizione esemplare ma soprattutto sostanziale: “Spendere cinque milioni in più rispetto al limite viene definita una violazione minore, almeno da regolamento. Ma l’impatto sul campionato è notevole. Noi monitoriamo da vicino quali parti vengono portate in pista dai top team e questo avviene ogni singola gara. Guardiamo con attenzione ogni singolo dollaro che entra e che esce. Sappiamo esattamente la cifra che investiamo per lo sviluppo delle componenti riferite alla vettura ed è pari a tre milioni e mezzo. Non un dollari di più e non un di meno. Qualche decina di migliaia di euro può fare una grande differenza. E qui si parla di 5 milioni….”