Formula 1, GP Giappone sospeso: tragedia sfiorata per Sainz e trattore in pista. La gara rischia di non disputarsi per le avverse condizioni meteo
Il Gran Premio del Giappone, quintultima prova del mondiale di Formula 1, ha rischiato di finire in tragedia. La gara in programma sul circuito classico di Suzuka, rischia di non disputarsi a causa delle adrammatiche condizioni meteo.
Un autentico acquazzone si è infatti abbattuto sulla pista fin dalla mattinata, rendendo quasi proibitiva la disputa della gara. Gran Premio che in realtà è partito come previsto alle 7 del mattino ora italiana, ma che dopo appena due giri è stata fermata dai commissari di gara.
La bandiera rossa ha infatti certificato l’impossibilità di proseguire senza mettere a repentaglio la sicurezza dei piloti. Ma in realtà sono bastati due giri affinchè si sfiorasse la tragedia: la Ferrari di Carlos Sainz si è girata e dopo vari testacoda è andata a sbattere sul muretto di recinzione.
E c’è mancato davvero poco perchè la Rossa, ferma di traverso sulla pista, non venisse investita a tutta velocità dalle altre vetture. Un momento drammatico che per fortuna non ha avuto altre conseguenze.
Formula 1, GP Giappone: Sainz, tragedia sfiorata
Abbiamo sfiorato una tragedia
Carlos: “ero nelle mani di Dio perché nessuno mi vedeva” questa frase FA RABBRIVIDIREFelice che Carlos stia bene #JapaneseGP #F1GP #SuzukaGP #CarlosSainz pic.twitter.com/j8vck3frPr
— harry again in 220 days🤌🏻😃😭 (@_amymenegazzo) October 9, 2022
Una volta rientrato ai box, il pilota spagnolo ha ammesso di aver temuto seriamente per la sua vita: “Ero nelle mani di Dio perchè nessuno mi vedeva“. Ma l’incidente che ha coinvolto Sainz non è stato l’unixco epiisodio al limite.
Il pilota francese dell’Alpha Tauri, Gasly, si è trovato davanti un trattore sulla pista completamente bagnata. Anche in questo caso si è sfiorata una tragedia colossale.
Il pilota transalpino è uscito dall’abitacolo a dir poco imbufalito: l’episodio in questione tra l’altro ha ricordato molto da vicino quello tragico avvenuto sempre in Giappone nel 2014 e che costò la vita a un altro pilota francese, Jules Bianchi.
E proprio il padre di Bianchi ha commentato con amarezza l’accaduto: “Non c’è stato nessun rispetto per la memoria di mio figlio“.
Immediata è giunta la replica della Federazione Internazionale che ha accusato Gasly di scarsa attenzione: “C‘era la bandiera rossa, doveva andare più piano“.
Il Gran Premio comunque, o quel che ne resta, partirà intorno alle 9.25. Le vetture dovrebbero scattare direttamente dai box. Ma secondo il regolamento la gara dovrà terminare alle 10, massimo 10-05 ora italiana.