Ignazio Moser, la confessione shock: “Sono famoso per un motivo!”

Ignazio Moser, la confessione shock: “Sono famoso per un motivo!”. Clamorosa rivelazione del figlio dell’ex campione di ciclismo

Portare un cognome leggendario nella storia dello sport italiano non lo ha agevolato più di tanto, tutt’altro. Ignazio Moser per parecchi anni è stato solo il figlio di Francesco, l’icona del ciclismo italiano dopo i vari Coppi, Bartali e Gimondi.

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Ignazio Moser (Instagram)

Piano piano però, con il passare del tempo, Ignazio Moser è riuscito a crearsi una sua identità, completamente sganciata dalla figura, per certi versi ingombrante, di suo padre. Ora non è più solo il figlio di Francesco, ma un imprenditore e influencer di successo.

Anzi, da qualche anno è diventato anche il fidanzato di…Non è un mistero che la sua relazione con Cecilia Rodriguez, la sorella più piccola di Belen, ne abbia in qualche modo accresciuto la popolarità.

Così come la sua partecipazione al Grande Fratello Vip che lo ha fatto conoscere al grande pubblico. Ignazio Moser è ora una persona serena e realizzata, con ancora una miriade di progetti e di sogni nel cassetto ancora da portare avanti.

Ma c’è anche qualche lato oscuro, diciano così, tenuto finora accuratamente nascosto che ora il giovane imprenditore trentino ha deciso di rivelare.

Ignazio Moser, la rivelazione spiazza tutti

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Ignazio Moser (LaPresse)

Nel corso di una lunga intervista rilasciata al celebre magazine Vanity Fair, Ignazio Moser ha infatit rivelato di possedere un lato nascosto e segreto che ora ha deciso di rendere di pubblico dominio.

Credo di essere famoso soprattutto per essere un pochino bipolare“. La frase, scioccante di per sè, trova poi una spiegazione e un risvolto più rassicuranti.

Moser sorride nel fornire le precisazioni in merito alla sua bipolarità: “E’ perché alterno momenti da bravo ragazzo, diligente e molto responsabile a momenti di pura follia nei quali sono abbastanza incontenibile”.

“Una follia esilarante, una follia che mi porta a fare cose alle quali dovrei pensare un po’ di più e agire un po’ meno. Il contrario di quel che accade. Diciamo, però, che questo mio bianco e nero è quel che mi ha sempre contraddistinto, sin da quando ho memoria di me e gli altri hanno memoria di me”.

 

 

 

 

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