Sport in lutto, addio a una leggenda del wrestling: fu grande amico di Mohammed Alì. La notizia è arrivata nella mattinata di sabato
Da qualche ora a questa parte il mondo dello sport è orfano di una delle sue leggende. Si è spento, all’età di 79 anni, un autentico gigante, da tutti i punti di vista. Un uomo di straordinario spessore, sia fisico che morale.
Un uomo il cui nome è diventato nel corso degli anni un simbolo di lotta alle discriminazioni e alle disuguaglianze. Poche ore fa si è spento in Giappone il grande Antonio Inoki, autentica leggenda del wrestling e tra i pionieri della Mixed Martial Art, le arti marziali miste.
Nato a Yokohama nel 1943 in piena seconda guerra mondiale, Inoki si trasferì da giovane in Brasile, dove incontrò un noto impresario giapponese che lo convinse a diventare un lottatore professionista all’età di 17 anni.
Inoki, famoso per il fisico statuario e il mento prolungato, insieme all’altro wrestler giapponese, Shohei ‘Giant’ Baba, è considerato l’artefice del successo del wrestling moderno.
Ritiratosi dal ring ufficialmente nel 1988, l’anno dopo fu eletto al Parlamento giapponese tra le file del partito ‘Sport e Pace‘ fondato proprio da lui.
Inoki nel corso della sua vita si è distinto per la sua intensa attività diplomatica, prima in Iraq nel 1990 per il rilascio di ostaggi giapponesi all’inizio della Guerra del Golfo e poi nel corso degli anni in Corea del Nord, per trattare con il regime di Pyongyang la questione dei prigionieri nipponici.
Ma a rendere ancora più leggendario il nome di Antonio Inoki fu la sincera e profonda amicizia con Mohammed Alì. Il loro primo incontro avvenne sul ring in un match esibizione del 1976 ma subito dopo tra i due si instaurò un legame indissolubile, fortificato dalla lotta alla discriminazione di cui entrambi si fecero portavoce.
Di Antonio Inoki resteranno scolpiti nella memoria incontri spettacolari contro altri leggendari protagonisti del wrestling come Andre The Giant e Hulk Hogan. In Italia queste sfide furono trasmesse sulle reti Mediaset con la telecronaca pirotecnica di Dan Peterson.
L’ex campione giappinese si è spento nelle scorse ore nella sua abitazione, all’età di 79 anni, sopraffatto da malattie come il diabete e l’amiloidosi che tormentavano un corpo già esposto per decenni a traumi di ogni tipo.
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