L’ottava giornata del campionato di Serie A assume un’importanza storica con l’esordio di Maria Sole Ferrieri Caputi, primo arbitro donna del calcio italiano, in Serie A
Ormai Maria Sole Ferrieri Caputi, volente o nolente, è già un personaggio, in qualche modo un simbolo: suo malfrado.
Sarà lei la prima donna arbitro designata per una partita di calcio di Serie A: il suo primo calcio d’avvio del massimo campionato domenica pomeriggio, alle 15, per il match della ottava giornata di Serie A tra Sassuolo e Salernitana.
Maria Sole Ferrieri Caputi tuttavia non si può certo definire un’esordiente. Vanta oltre 150 partite dalla Serie D alla Serie B: e di squadre del massimo campionato ne ha già dirette almeno un paio, ma in Coppa Italia. Due anni fa il Cagliari, contro il Cittadella e lo scorso anno la Sampdoria contro la Reggina. Diverse le partite in Serie B. Numerose le esperienze in campo da guardalinee e quelle da quarto ufficiale di gara. Parlare di quarto uomo nel suo caso è ancora più improprio…
Toscana, 32 anni, una Maria Sole è un personaggio positivo e bello anche da raccontare. Si divide tra campi di allenamento, cui dedica molte ore di lavoro tra fondo e palestra, e un lavoro da ricercatrice all’università di Bergamo dove si occupa di diritto del lavoro e relazioni professionali in ambito industriale. In un momento di profonda crisi di vocazione, con il numero di aspiranti arbitri al minimo storico e pochissimi volontari che si iscrivono ai corsi di formazione, la presenza di Maria Sole Ferrieri Caputi è comunque una ventata di aria fresca che potrebbe rilanciare anche l’immagine della classe arbitrale italiana.
C’è molta curiosità di vederla in campo. I precedenti non mancano in paesi che hanno iniziato questo lento percorso di uniformità molto prima dell’Italia. Brasile, Inghilterra, Francia e Germania. Inserita in CAN, la commissione arbitrale del massimo campionato già da alcuni mesi, Maria Sole Ferrieri Caputi rappresenta un movimento femminile in crescita ma ancora di proporzioni minime. Poco meno di 1700 iscritte a fronte di 30mila arbitri. Il clima, purtroppo, non è dei migliori. Molti episodi di intolleranza sono culminati in campo anche nei confronti di donne arbitro, l’ultimo poche settimane fa su un campo semiprofessionistico in Argentina.
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