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“Un privilegio essere vicino a Michael”: Schumacher, la frase fa commuovere tutti

“Un privilegio essere vicino a Michael”: Schumacher, la frase fa commuovere tutti. Ogni occasione è buona per parlare del campione

Da quasi nove anni è impossibile vedere Michael Schumacher in pubblico, impossibile avere sue notizie se non quelle stringate che comprensibilmente escono dalla famiglia. L’incidente sulle nevi di Méribel ha cambiato tutto nella vita del campione e della sua famiglia, ma anche degli amici.

Michael Schumacher (ANSA)

Ormai sono pochissimi quelli che riescono a fargli visita e ad avere un rapporto continuo con la famiglia. Come Luca Badoer, che all’epoca era il collaudatore della Ferrari e si è legato profondamente al campione oltre che alla moglie e ai figli. E come Jean Todt che per lui non è stato solo un team principal in Ferrari.

L’ex dirigente del Cavallino, ospite al Festival dello Sport di Trento, ha spiegato come è oggi il loro rapporto: “Un privilegio essere vicino a Michael e alla sua famiglia. Molto  importante che ci sia la vicinanza degli amici perché sono cose che fanno parte della vita,  più importanti dei risultati e delle nostre corse che amiamo. La vita, lo dico per tutti, non è solo corse”.

Schumacher, la frase fa commuovere tutti: Jean Todt non potrà riaprire quelle pagine

L’ultimo Mondiale vinto da Michael Schumacher con la Rossa è del 2004, l’ultimo successo in un Gran Premio del 2006. E da allora tutti hanno cercato un nuovo Schumi per il Cavallino, ma anche un piloti che potesse raccoglierne l’eredità pesante. Certamente lo è stato Lewis Hamilton che ha vinto sette titoli mondiali come lui. Lo potrà essere forse Max Verstappen in futuro.

Ma per Jean Todt è impossibile fare paragoni e lo ha detto chiaramente anche a Trento, perché Michael rimane unico nella storia del Mondiale di Formula 1 e ogni pilota ha la sua storia. Così come ogni epoca e ogni ciclo vincente nello sport e l’ultimo di Maranello si è chiuso con lui e con Ross Brawn.

Michael Schumacher e Jean Todt (ANSA)

Todt non tornerà mai in Ferrari, lo ha confermato chiaramente a Trento. Gli sarebbe piaciuto vedere Mick Schumacher con quel volante e invece le scelte del giovane tedesco, ma anche del Cavallino sembrano orientate diversamente. Un’epoca che si chiude, ma resta l’amicizia profonda con la famiglia.

Federico Danesi

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