Alla vigilia dell’inizio di una stagione invernale che si rilancia dopo le Olimpiadi di Pechino, la Coppa del Mondo di sci affronta un’emergenza pesantissima
Non solo l’incubo del cambiamento climatico che sta rendendo le stagioni invernali più corte e meno diffuse. Più difficile allenarsi, competere, organizzare.
Le Olimpiadi di Pechino sono state le prime che hanno visto gli atleti esprimersi su ghiaccio e neve artificiale. Una novità che a molti atleti non è affatto piaciuta. E che secondo molti avrebbe provocato anche problemi e infortuni.
Ma oltre a questa, che è un’emergenza globale cui il pianeta sta cercando di porre rimedio tra molte difficoltà e interessi industriali miliardari che sembrano sordi a qualsiasi appello, c’è una seconda emergenza ancora più urgente. Quella energetica. La crisi determinata dalla guerra in Ucraina sta portando i costi dell’energia a livelli mai visti. Tutto è enormemente rincarato. Non solo le bollette di gas e acqua ma anche le materie prime, i trasporti. Qualsiasi tariffa…
Produrre sport diventerà più caro che mai. In Italia molte squadre dilettantistiche sono al collasso: non sanno come pagare le bollette per riscaldare gli spogliatoi, le docce, l’illuminazione degli impianti. Un grido d’allarme nelle ultime ore è arrivato anche dalla FIS, la federazione internazionale sci, lo svizzero Michel Vion.
La stagione è in pericolo: “Per come siamo messi a oggi il calendario è una semplice ipotesi – ha detto Vion durante un incontro pubblico nel corso del quale si è parlato della imminente Coppa del Mondo – perché parlando con diversi organizzatori locali ci siamo resi conto che la preoccupazione è enorme. Molti potrebbero essere costretti a rinunciare e a cancellare l’evento. Perché con i costi attuali dell’energia non sarebbero mai in grado di andare a pari”.
A costare sono le strutture, gli impianti di risalita, ma anche i cannoni che alimentano la neve artificiale, i mezzi che servono a preparare le piste.
“Cerchiamo di essere ottimisti, proviamo a guardare avanti – dice Vion – ma è chiaro che se i costi restano questi, e non scenderanno, non potremo costringere gli organizzatori a rischiare il fallimento per garantire il loro evento. E se gli eventi saltano non ci sarà modo di recuperarli”.
La 57esima edizione di Coppa del Mondo di sci al momento prevede 41 eventi, 21 maschili e 20 femminili. Si parte il 23 ottobre da Solden, in Austria. Numerose le tappe direttamente o indirettamente legate all’Italia. Zermatt/Cervinia sulla Gran Becca il 29 e 30 ottobre, Val Gardena, Alta Badia, Madonna di Campiglio e Bormio, tutte comprese tra il 16 e il 29 dicembre. La fase finale della stagione per la prima volta sarà in Romania, a Soldeu, dal 15 al 19 marzo. L’evento più atteso sono ovviamente i Mondiali in programma in Francia – Couechevel e Meribel, tra il 7 e il 19 febbraio.
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