MotoGP, strategia Ducati per il Mondiale: un ex campione non è d’accordo. Bagnaia e Bastianini sono all’inseguimento di Quartararo
A cinque gare dal termine sono rimasti quattro piloti in lizza per il titolo, compresa l’Aprilia di Espargarò. Secondo Andrea Dovizioso sarebbe un errore pensare a dei giochi di squadra tra ducatisti.
Rispetto alla Formula 1 la MotoGP vive diversamente gli ordini di scuderia. Se per quanto riguarda il Circus a quattro ruote è abbastanza comune condividere una strategia con il proprio box, che coinvolga anche il proprio compagno di squadra, sulle moto solitamente si vive in modo più individualista la corsa. Il titolo Costruttori è importante ma non allo stesso modo e conquistare quello piloti è quasi l’unica cosa che conta. Con i tanti team satellite che sono presenti al giorno d’oggi nella classe regina, mettersi d’accordo tra gli stessi colori rischierebbe di falsare il gioco in pista. In passato, d’altronde, ci sono stati diversi esempi che testimoniano questo tipo di ideologia. Basti far riferimento proprio alla Ducati e a quello che avvenne nel 2017, quando Dovizioso era in piena lotta con Marquez. Al suo fianco c’era Jorge Lorenzo, non proprio un tipo comodo da convincere. In Malesia non volle sentir parlare di ordini di scuderia e non concesse in modo facile la posizione al collega. Stesso discorso anche nell’ultimo atto a Valencia.
MotoGP, strategia Ducati per il Mondiale: Dovizioso la vede in modo diverso
Proprio ricordando quanto successo ai suoi tempi, Dovizioso mantiene oggi una posizione diversa rispetto alla maggior parte dei commentatori sulla lotta al campionato tra Bagnaia e Quartararo. “Pecco” è arrivato ormai a -10 punti, con ancora cinque gare da disputare. Bastianiani, anch’egli ancora in lizza (-48) ha vinto ad Aragon, sorpassando nel finale proprio il futuro compagno di box in Ducati ufficiale. I vertici della scuderia italiana gradirebbero vedere maggiore “collaborazione” in questi ultimi GP, per non compromettere una superiorità tecnica apparsa schiacciante in tutto il 2022. Il tre volte vice campione del mondo, da poco ritiratosi dalla classe regina, la pensa in modo opposto.
“A vedere le gare, credo che Ducati non abbia dato ordini di scuderia. Poi è normale che, siccome l’obiettivo è uno, se le cose non vanno come vorresti non sei euforico. Penso fossero stracontenti perché Enea è il pilota del 2023, ma intanto il primo obiettivo è il campionato. Nelle moto, comunque, siamo più abituati alla mentalità che il Mondiale te lo devi vincere da solo. Mi piace Pecco che non chiede aiuti“, spiega Dovizioso alla Gazzetta dello Sport.
Poi facendo una previsione su questo finale aggiunge: “In questo momento punterei su Pecco. L’errore di Assen di Quartararo ha dato mentalmente più possibilità agli avversari”.