Dopo la caduta di Aragon che ha compromesso il suo ritorno in Motogp, Marc Marquez promette scintille per la fine di questa stagione
“Diciamo che nella sfortuna di essere finito ancora una volta a terra sono stato discretamente fortunato. C’è stato un periodo nel quale ho davvero pensato che qualsiasi cosa succedesse sarebbe finita nel modo peggiore. Stavolta non mi sono fatto male. E va bene così…”
É fatalista il commento di Marc Marquez, a mente fredda, dopo l’incidente che domenica scorsa ha rovinato il suo rientro, lungamente atteso, su una pista del Motomondiale.
Marc Marquez, rientro rovinato
L’ex campione del mondo spagnolo della Honda rientrava dopo quattro mesi d’assenza dovuti all’ennesimo intervento chirurgico per rimediare al danno devastante rimediato nell’incidente al braccio del settembre 2020. Un Marquez brillante, veloce, ambizioso. Proprio quello che i suoi tifosi speravano di vedere. Fin dalle prove libere ma soprattutto in partenza. Poi quella collisione con Quartararo ha rovinato tutto. Ma non ha certo tolto l’entusiasmo al Cabroncito.
“In Giappone andrà molto meglio”
“Non ho nulla da rimproverare a Quartararo – ha detto Marquez – sono cose che possono succedere. Nessuno di noi due è stato particolarmente fortunato. Un normale incidente di gara al termine del quale il bilancio poteva essere molto peggiore sotto l’aspetto fisico sia per me, che per lui, che per Nakagami”.
Marquez parte per il Giappone, un appuntamento importantissimo per lui e per la Honda, con la determinazione di chi ha ancora molto da dimostrare: “Diciamo che è stato un peccato cadere dopo una partenza così bella che mi ha visto rimontare molte posizioni in pochi metri. Ma partiamo proprio da questo dato, dal fatto che la moto si è dimostrata molto competitiva e che io mi sono sentito assolutamente a mio agio. Nemmeno io mi aspettavo di partire così bene. Poi le cose sono andate tutte per il verso storto. Ma ripeto… non guardiamo solo gli aspetti negativi. Anche perché sennò, a quest’ora, non sarei nemmeno più in pista. Ci sono, voglio esserci e sono certo che in Giappone andrà meglio perché i progressi sono evidenti, per me e per la moto”.