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Motomondiale caos, Max Biaggi nei guai: una scena mai vista

Motomondiale caos, Max Biaggi nei guai: una scena mai vista. Incredibile epilogo nella Moto3, scatta la squalifica immediata

Frequenta le piste del Motomondiale da 31 anni, prima come pilota vincente e poi come team manager in Moto 3, ma una scena così Max Biaggi non l’aveva mai vista. Un epilogo clamoroso, con conseguenze pesanti per la sua squadra ma anche per il suo buon nome.

Max Biaggi (Instagram)

Tutto è successo verso la fine delle qualifiche di Moto3 del GP  Aragon. In questa Classe più che nelle altre, la scia è fondamentale per la griglia di partenza e lo sanno tutti. A cominciare dai meccanici del  Max Racing Team che hanno in Ayumu Sasaki uno dei protagonisti assoluti del Mondiale.

Così cosa hanno pensato di fare? Semplicemente, quando è uscito dal box lo spagnolo Adrian Fernandez che corre con la KTM del team Tech3, due meccanici della squadra di Biaggi si sono piazzati per un paio di secondi davanti a lui. Volevano impedirgli di partire subito per non fargli sfruttare la scia del giapponese e quindi avere una posizione migliore sulla griglia.

Fernandez è rimasto bloccato, ha dovuto riavviare il motore e quindi è rimasto attardato chiudendo in quindicesima posizione. Tutto documentato dalla sua squadra su Twitter e quelle immagini hanno fatto il giro del paddock oltre che del web.

Motomondiale caos, Max Biaggi nei guai: la decisione dei Commissari è corretta

Impossibile per la squadra di Max Biaggi negare l’evidenza e infatti nessuno lo ha fatto. Anzi, sono passati pochi minuti prima che arrivassero le scuse ufficiali, con un altro post. “Un comportamento inaccettabile! Ci scusiamo pubblicamente con il Tech3 Racing Team e con Adrian Fernandez. Un’azione non richiesta e pericolosa che non può essere giustificata in alcun modo dal nostro codice etico! I responsabili saranno puniti in modo adeguato”.

In realtà ci hanno pesanti i Commissari che hanno visionato i filmati e deciso di usare la mano pesante. Duemila euro di multa alla squadra ma soprattutto due gare di squalifica per i meccanici colpevoli dell’impedimento. In realtà potranno lavorare oggi sulla moto di Sasaki, anche per garantirgli le condizioni di massima sicurezza.

Poi saranno presenti anche nelle prossime due gare in Giappone e in Thailandia, a causa delle restrizioni che coinvolgono i membri del paddock riguardo gli spostamenti. Salteranno invece i due Gran Premi di Australia e Malesia che precederanno il ritorno in Europa con l’appuntamento finale di Valencia.

Federico Danesi

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