Marquez, il dolore alla spalla si fa sentire: la risposta fa impazzire i tifosi

Marquez, il dolore alla spalla si fa sentire: la risposta fa impazzire i tifosi. Entusiasmo alle stelle sulla pista di Aragona per il campione spagnolo

Inutile nascondersi dietro un dito, l’attesa di quasi tutti gli appassionati di motociclismo era rivolta quasi esclusivamente a lui, a Marc Marquez. Un’attesa spasmodica, per capire se a 100 giorni dall’ultimo intervento al braccio il fuoriclasse di Cervera fosse ancora in grado di competere con i migliori.

Marquez
Marc Marquez (Ansa)

I primi riscontro sembrano aver fugato ogni dubbio: il quarto intervento all’omero destro non ha intaccato la classe monumentale dell’otto volte campione del mondo.

I tifosi, presenti in massa sul circuito di Aragona, hanno fatto esplodere tutto il loro entusiasmo quando nelle prime prove libere, Marquez ha fatto segnare l’8/o miglior tempo della sessione.

Un risultato a dir poco sensazionale, se si pensa che il fuoriclasse di Cervera non saliva in moto in una gara ufficiale da oltre tre mesi.

Poi, però, lo stesso Marquez non è riuscito ad andare oltre il tredicesimo tempo nel corso delle qualifiche che si sono appena concluse.

Marquez, il dolore c’è ma non influirà sulla gara

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Marc Marquez (Ansa)

Nelle interviste rilasciate poco fa, Marquez ha rivelato di aver avvertito una certa sintomatologia dolorosa nella zona dell’intervento.

“Ho perso il controllo del posteriore e ho cercato di controllare la moto in modo strano, in quel momento ho sentito un dolore alla spalla, ma è normale”, ha spiegato Marquez nel debriefing con i media successivo alle prove libere.

Purtroppo è inevitabile – ha ribadito il fenomeno di Cervera -. I muscoli non sono ancora abbastanza resistenti per assorbire movimenti così bruschi. Sono anche curioso di vedere come mi sveglierò domattina dopo gli sforzi profusi in questa lunga e impegnativa giornata”.

E a proposito di impegno e di sforzi da profondere, Marquez si gestirà e non effettuerà dei long run. Il piano gara è alzare il proprio ritmo di un paio di decimi quando il fisico presenterà il conto del lungo digiuno dalle gare.

23 giri sono lunghi, ma conto sull’adrenalina. A Le Mans e al Mugello, poi, ho già disputato delle gare alzando il ritmo per compensare la perdita di forza”.

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