Serie A, un’altra panchina sta per saltare: l’annuncio è piuttosto chiaro! La società sta riflettendo sul da farsi
Dopo le difficoltà della Juventus, con Allegri sempre sulla graticola, anche la Lazio ha perso stabilità dopo i 5 gol presi in Danimarca in Europa League. Maurizio Sarri è stato emblematico nelle sue dichiarazioni.
Non è un momento facile per gli allenatori delle big di Serie A. Il primo a finire sulla graticola è stato Massimiliano Allegri, con la Juventus che sta facendo di tutto per non aiutarlo. I risultati deludenti e un gioco completamente assente non possono lasciare tranquilli i vertici societari. Sullo stesso piano si trova anche Simone Inzaghi, che ha rialzato la testa grazie all’ultima vittoria dell’Inter sul Victoria Plzen in Champions League. Marotta e Ausilio sono perplessi da questo primo scorcio di stagione e tengono il loro allenatore sotto esame. Alla lista delle big in difficoltà si aggiunge ora anche la Lazio. I biancocelesti hanno rimediato una batosta incredibile sul campo del Midtjylland. I danesi si sono imposti per 5-1, annichilendo la squadra capitolina, che aveva anche schierato diversi titolari al fischio d’inizio. Una prestazione sotto tono, soprattutto dal punto di vista difensivo, con Gila e Radu apparsi completamente fuori fase. Non sono bastati i vari Romagnoli, Luis Alberto, Pedro, Cataldi, Felipe Anderson e Immobile a tenere a galla la barca.
Nel post partita le dichiarazioni di Sarri sono state piuttosto indicative e hanno gettato nel panico i tifosi laziali.
L’ex tecnico del Napoli ha alzato la voce nelle interviste televisive: “Purtroppo a volte non ci presentiamo in campo e vengono fuori questo tipo di partite. Fa più male perché è in Europa e perché pensavamo di essere sulla strada giusta per dare continuità ai risultati”. “Non abbiamo avuto umiltà – ha aggiunto. La responsabilità è la mia. Con i giocatori poi me la vedrò io. Vorrò una spiegazione”.
In conferenza stampa aggiunge: “Non vedo grande diversità dall’anno scorso, questi crolli emotivi improvvisi sono simili. La mia paura è che ci sia un fattore scatenante, un germe, mai individuato e domato. Difficile capire le motivazioni: se sono io devo fare un passo indietro, se è di un giocatore deve andare via”.
“Da tre giorni dicevamo di essere umili, ma in campo ho visto una squadra con un livello di presunzione immenso – prosegue Sarri -. Giocavamo lenti e senza ritmo come se fossimo in vantaggio di quattro gol. Questa è la Lazio che si è vista l’anno scorso a Verona e a Bologna. Pensavamo che fosse una gara che prima o poi potevamo metterla a posto, ma quando si entra in campo così non c’è soluzione e non se ne viene fuori”.
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