Il Milan resta al centro della scena non solo per quanto riguarda il campo e il problematico passaggio di consegne tra Elliott e Red Bird
Stavolta non si tratta di compravendita di giocatori, e nemmeno di trattative di rinnovo. Anche se quella di Rafael Leao è sempre al centro della scena visto l’interesse del mercato per il portoghese.
Stavolta si parla di manager. E il Milan incassa un altro punto con una decisione clamorosa che ha destato una certa sorpresa generale. Il tutto a pochi giorni dall’ufficialità della cessione a Red Bird dopo il ritiro di alcune azioni legali nei confronti del Fondo Elliot da parte degli ex soci di Blue Skye.
Al centro della scena c’è uno dei massimi dirigenti del Milan, Paolo Scaroni, presidente del club rossonero dal 2018 quando la società viene definitivamente rilevata dal Fondo Elliott. Non era un mistero che Scaroni fosse l’uomo insistentemente corteggiato sia dal presidente del CONI Giovanni Malagò che dal Presidente del Consiglio Mario Draghi per ricoprire la carica di amministratore delegato del consiglio di amministrazione di Milano-Cortina 2026.
Verosimilmente per Scaroni, 75 anni, poteva essere l’ultimo grande impegno pubblico. Un incarico di grande prestigio dopo anni alla guida di Enel ed Eni, alternando il suo impegno di super-manager a quello sportivo che l’ha visto massimo dirigente del Vicenza per diverse stagioni prima di assumere la carica di presidente al Milan.
Con Scaroni il Milan ha ottenuto diversi risultati importanti. Non solo sportivi considerando la vittoria dell’ultimo scudetto. É stato l’uomo che ha contribuito alla difficile transizione tra la proprietà cinese di Yonghong Li al Fondo Elliott e che ha ricostruito il club non solo da un punto di vista tecnico. Ma anche amministrativo. Con lui è arrivata la Sede di Casa Milan, sono stati riconfermati numerosi dirigenti – tra i quali Maldini e Massara, al vertice dell’area tecnica, e Gazidis, amministratore delegato del club.
A una precisa domanda, e cioè se sarebbe stato lui l’uomo delle prossime Olimpiadi italiane Scaroni ha risposto di no. Il comitato organizzatore è in questo momento senza amministratore delegato dopo il mancato rinnovo del mandato a Vincenzo Novari.
Scaroni, fin dal mese di agosto era stato ufficialmente chiamato a coprire l’incarico da Draghi: “Ringrazio per la considerazione e l’opportunità ma devo dire di no. Ne ho parlato anche con il presidente Draghi e gli ho spiegato le mie motivazioni. In questo momento io non posso lasciare il Milan”.
Il che lascia intendere un impegno formale di Scaroni nel quadro direttivo del club anche sotto la proprietà di RedBird e di Gerry Cardinale.
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