Motomondiale, ritiro shock: “Non sono disposto a mettermi in pericolo”. A soli 25 anni ha deciso di smettere con le corse in pista
Sta per cominciare il lungo weekend del Motomondiale con il GP di Aragon, ultima tappa europea prima del trasferimento in Asia e Australia. Ma non sarà così per tutti perché uno dei protagonisti ha deciso di smettere a soli 25 anni.
Un ritiro shock ma perfettamente motivato. Perché Gabriel Rodrigo dopo l’ennesimo infortunio ha deciso che non poteva più rischiare tutto, nonostante fosse al suoi primo anno in Moto2. Il pilota argentino lo ha fatto sapere a tutto con un video postato sul suo profilo social, per salutare tutti quelli che gli sono stati vicini.
Era fermo dal Gran Premio d’Italia al Mugello di fine maggio, per sottoporsi a un intervento chirurgico alla spalla che lo avrebbe tenuto fuori sino all’inizio del 2023. Invece non tornerà perché “non sono disposto a mettermi in pericolo e a perdere tutto per continuare a correre in moto. Questo è il motivo principale della mia decisione”.
Ha spiegato che tutto è cominciato con una grave caduta lo scorso anno, poco dopo la firma sul contratto che lo avrebbe promosso in Moto2. In allenamento ha rischiato la vita e quell’incidente, insieme ad altri capitati ai suoi colleghi, ha cominciato a farlo riflettere. Nella vita ha ancora tanti progetti, ha capito che non era il caso di compromettere tutto.
Nel video di commiato, Gabriel Rodrigo spiega che già all’inizio di questa stagione aveva raccontato alla sua psicologa e alla fidanzata di non voler correre a lungo. Poi è arrivato l’infortunio alla spalla nell’appuntamento del Mugello e tutto in estate è stato più chiaro: Grazie alla sosta, ho potuto concedermi del tempo, ascoltare il mio corpo e il mio cuore, capire osa mi chiedeva di fare. Se avessi rimandato, tutto l’amore che ho per questo sport poteva essere avvelenato continuando a correre senza avere in realtà il desiderio di farlo”.
Gabriel Rodrigo aveva debuttato nel Mondiale di Moto3 otto anni fa come wildcard a bordo di una KTM e poi di una Husqvarna del team Ajo Motorsport. L’anno successivo, ingaggio stabile nel team RBA Racing con una KTMma senza punti e nel 2016 le prime gare belle, come un settimo posto in Malesia.
Nel 2017 è stato quarto in Gran Bretagna e Austria e l’anno successivo il primo podio in Moto3, un terzo posto in Catalogna più la pole nel Gran Premio del Giappone. Sarà anche la sua stagione migliore, chiusa al 7º posto con 116 punti. Poi nel 2019 con il
Gresini Racing Team e tre quarti posti. Quest’anno aveva debuttato in Moto2 al fianco di Bo Bendsneyder nel SAG Team ma senza grossi risultati.
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