Kobe Bryant, quelle immagini hanno commosso il mondo: sta per succedere. Un nuovo documento per rivivere la leggenda del Black Mamba
Sono passati più di due anni e mezzo da quel 26 gennaio 2020, ma nessuno può dimenticare quello che è stato Kobe Bryant per il mondo del basket e dello sport. Tutto è nato negli Stati Uniti, d’accordo. Ma tutto è cominciato in Italia, sulle orme di suo padre che qui ha giocato a lungo.
Ora quelle suggestioni tornano vive con “Kobe – una storia italiana” disponibile dal 15 settembre sulla piattaforma Amazon Prime. Un documentario diretto da Jesus Garcés Lambert, scritto da Giovanni Filippetto e prodotto da Alessandro Lostia per Indigo Stories che ripercorre anche con testimonianze inedite la formazione del giovane Kobe.
Ha vissuto qui da noi da quando aveva 6 anno fino a 13, qui ha frequentato le scuole imparando a parlare un perfetto italiano e qui è anche rimasto profondamente legato. Non erano molte le occasioni che potevano riportarlo in Italia, durante la sua fantastica carriera NBA ma le ha sfruttate tutte, n particolare per tornare nei posti che aveva amato. Tra Rieti, Reggio Calabria, Pistoia e Reggio Emilia, le tappe della sua infanzia da giramondo appreso ala padre Joe.
Kobe Bryant, quelle immagini hanno commosso il mondo: un racconto inedito e coinvolgente
Un documentario inedito che si sviluppa su più piani. Uno è quello del suo mondo, il basket visto con gli occhi degli amici italiani. Così ci sono i ricordi di Ettore Messina che lo ha allenato ai Lakers (tra loro parlavano in italiano, di Danilo Gallinari e Marco Belinelli che lo hanno sfidato in campo. Ma anche di Linus, direttore di Radio Deejay che lo aveva ospitato in studio.
E poi le testimonianze più intime, dei suoi vecchi professori di scuola, dei compagni che ha avuto tra elementari e medie. Persone oggi adulte che all’epoca amavano frequentarlo semplicemente perché era Kobe, anche perché nessuno poteva immaginare che sarebbe diventato una leggenda del basket mondiale.
Immagini di oggi e di ieri, sia video che fotografie, per ricostruire un lato inedito della sua vita molto prima che diventasse un modello per tanti giocatori e tifosi. Perché in Italia nessuno lo ha dimenticato e a Reggio Emilia dalla fine di gennaio 2021 c’è anche una piazza intitolata a lui e alla figlia Gianna, morta in quel tragico incidente a Los Angeles.