“La Ferrari rovina ogni gara”: ex protagonista del Mondiale stronca Maranello. Le decisioni del muretto fanno sempre discutere
Nessuno può sapere come sarebbe andata a finire il Gran Premio d’Italia domenica scorsa se al posto della Safety Car fosse stata esposta la bandiera rossa. Ma ancora una volta quello che è successo al muretto della Ferrari fa discutere.
Quando nella prima parte della gara è entrata in azione la Virtual Safety Car, in red Bulla sono stati rapidissimi mentre il Cavallino ha aspettato. A fine gara Charles Leclerc l’ha spiegata così: “Se non fossimo entrati ai box, l’avrebbe fatto Verstappen. Poi mentre eravamo in pitlane si è chiusa la finestra della Virtual Safety Car e non abbiamo tratto vantaggio da quella mossa”.
In realtà però chi conosce bene il mondo della F1 è convinto che Mattia Binotto e il suo staff abbia sbagliato ancora una volta. Come Flavio Briatore che ai microfoni della ‘Bild’ ha stroncato la tattica delle Rosse. “È incredibile come la Ferrari riesca a rovinare tutto in ogni gara”, ha detto. E non è la prima volta in questa stagione che l’ex team principal della Benetton si scaglia contro la gestione delle corse.
“La Ferrari rovina ogni gara”: una seconda parte di stagione da incubo a Maranello
In Ferrari dopo Monza si leccano le ferite, ché il secondo posto di Leclerc è semplicemente in linea con le attese della vigilia. E il distacco da Verstappen, nonostante scattasse sei posizioni dietro conferma che c’è ancora molto da lavorare. I primi due mesi della stagione avevano illuso, gli ultimi due hanno disilluso e a Maranello sano che sarà un lunghissimo inverno per colmare il gap. Leclerc può fare e dare di più, ma non ha i mezzi per riuscirci.
I numeri dicono che è quasi finita, perché le classifiche stanno per consegnare il titolo Piloti a Max Verstappen e quello Costruttori alla Red Bull. L’olandese ha un margine di 116 punti sul suo rivale più diretto, che è tornato Charles Leclerc, e 125 sul compagno di squadra Sergio Perez. Come a dire che vincendo le prossime due gare, indipendentemente da cosa faranno gli altri, sarà campione. A Singapore tra meno di tre settimane, oppure a Suzuka che torna in calendario e sarebbe anche più suggestivo per la storia di questo circuito, poco importa.