Calcio italiano in lutto (ANSA)
Calcio italiano in lutto, morto un grande protagonista: ha raccontato pagine epiche. Il ricordo commosso di chi l’ha conosciuto
Ci sono protagonisti nel mondo dello sport che diventano con gli anni volti molto familiari anche se non non li ricordiamo per le loro imprese in campo. Come Roberto Renga, scomparso nelle ultime ore a 76 anni, fiaccato da una lunga malattia che l’aveva allontanano dall’affetto del suo pubblico.
Una prima firma del giornalismo italiano, lo riconoscono in molti. Perché Renga nel corso della sua lunga e brillante carriera ha raccontato in modo diretto, preciso e senza sconti alcune delle pagine più importanti non solo del calcio ma più in generale dello sport italiano.
Prima con Paese Sera, quotidiano ormai scomparso, e poi dalle colonne de Il Messaggero, Roberto Renga ha vissuto come inviato sette Mondiali e altrettante edizioni degli Europei, due Coppe d’Africa e una Coppa America. Ma aveva anche raccontato in prima persona le Olimpiadi di Sidney 2000. Ma era anche molto conosciuto e apprezzato come opinionista tv, per il suo stile diretto e mai banale. In più ha alternato la sua attività di giornalista con quella di scrittore. Con ‘Una storia nazionale’ ha messo in parallelo le tappe storiche dell’Italia calcistica con lo scandalo di Calciopoli vissuto dai calciatori della Nazionale. Invece ne ‘La partita del diavolo’ ha ripercorso l’orrore della finale di Coppa Campioni all’Heysel tra Juventus e Liverpool.
L’annuncio della morte di Roberto Renga è stato dato su Twitter dal figlio Francesco: “Papà ci ha lasciati nel pomeriggio di oggi. Il suo ultimo tweet è postumo, pensato un anno fa”. Un messaggio che spiega tutto di lui: “Non posso lamentarmi. Sono stato molto amato e molto odiato. Il mio perdono a tutti, meno tre“.
E in queste ore sono molti a ricordarlo. Come Ilario Di Giovambattista, direttore Editoriale dell’emittente romana Radio Radio con cui Renga ha collaborato per diversi anni: “Che brutta notizia, è morto Roberto Renga. Radio Radio è stata la sua ultima casa radiofonica, condoglianze a tutta la famiglia. Stava combattendo da tempo. R.i.p. Rob”,
Commosso anche Antonello Valentini, a lungo capo ufficio stampa della Federcalcio: “Roberto Renga non c’è più, ho perso un amico, scomodo ma autentico come devono essere gli amici veri. Quante litigate (famosissima quella in una conferenza stampa con Zoff a EURO2000), quante discussioni, quanti confronti. Ma anche quanta stima e quanto affetto sincero. Una cosa tra di noi non è mai venuta meno, sia pure su sponde opposte, lui inviato del Messaggero, io Capo ufficio stampa della Nazionale e poi Direttore generale della FIGC : il rispetto reciproco, delle persone e dei rispettivi ruoli”.
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