Un Napoli stanco e un po’ spento salvato allo scadere da Raspadori contro uno Spezia molto accorto
Dopo la vittoria di Roma con la Lazio il Napoli cercava una vittoria dopo il pareggio interno con il Lecce.
Una partita deludente. Non tanto per la prestazione, sicuramente superiore rispetto a quella degli avversari. Quanto per le imprecisioni offensive e una certa latenza di fondo che vede il Napoli dominante, ma non risolutivo. Se non a tempo quasi scaduto…
Il Napoli di Luciano Spalletti torna al Maradona dopo il pareggio interno con il Lecce ma anche dalla straordinaria scorpacciata europea di Champions League con il Liverpool. Il pubblico si aspetta tre punti a prescindere contro lo Spezia. E sulla squadra partenopea pesa anche l’indecisione che riguarda la programmazione della gara di martedì a Glasgow contro i Rangers, con lo sport britannico paralizzato dal lutto per la morte della regina Elisabetta II.
In un gran caldo e con un minimo di turn over da garantire, con Raspadori in campo dal primo minuto e senza Osimhen, un mese di assenza per l’infortunio muscolare di mercoledì. Primo tempo bruttino, giocato a ritmi leggeri. Due sole vere per il Napoli con il solito Kvaratskhelia in grand evidenza: georgiano pericoloso prima con un incredibile doppio tunnel che però non trova il tiro, poi con un diagonale molto insidioso su azione nata da calcio di punizione. Spezia che si vede allo scadere pericolosamente con Gyasi. Ma dopo i primi 45’ Spalletti cambia e toglie un Ndombele non particolarmente ispirato per inserire Lobotka.
La pressione del Napoli aumenta nel corso della ripresa: altre occasioni con Anguissa, sul quale salva Dragowski, Elma, che mette sul fondo di testa da ottima posizione, e Raspadori che da due passi mette fuori. Spalletti a metà secondo tempo toglie Kvaratskhelia, probabilmente anche per non spremerlo troppo, e inserisce Simeone. Rischia grossissimo il Napoli su una incomprensione difensiva con lo Spezia fermato sulla linea di porta dopo un azzardatissimo retropassaggio di Rui a Meret.
A tempo praticamente scaduto su un pallone messo in mezzo senza troppe convinzioni, Raspadori pesca un destro al volo che vale i tre punti e il primo posto in classifica. Al termine di una partita certo non trascendentale. Espulso nel finale Spalletti per un’esultanza non proprio convenzionale davanti al quarto uomo.
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