Non è ancora finita l’interminabile vicenda del ricorso del Cile contro la qualificazione dell’Ecuador ai Mondiali in Qatar
La FIFA ha fissato la data per l’analisi di un ultimo appello richiesto dal Cile contro la qualificazione dell’Ecuador alla fase finale dei Mondiali 2022 in Qatar.
La vicenda è ormai nota e riguarda il tesseramento di Byron Castillo, schierato dall’Ecuador in alcune delle gare delle qualificazioni sudamericane ai Mondiali.
Mondiali, il caso Byron Castillo
Documenti falsi, così come acclarato da alcune testimonianze. Castillo è nato in Colombia, a Tumaco, nel 1995. Ma i documenti presentati insieme alle distinte di gara, evidentemente contraffatti o frutto di falsa testimonianza, lo riportano nato a Villamil Playas nel 1998. Un falso. Castillo non avrebbe dovuto prendere parte alle gare in cui ha giocato e proprio sulla base di questa considerazione la nazionale cilena, esclusa dal Mondiale ha presentato ricorso.
Ultima udienza il 15 settembre
Il dato di fatto è che l’Ecuador ha conquistato 26 punti nel corso del suo girone di qualificazione. E 14 di questi punti sono stati messi a segno con Castillo in campo, titolare o subentrato dalla panchina. Se la FIFA dovesse decidere di annullare i 14 punti assegnati all’Ecuador la classifica della qualificazione sudamericana ne uscirebbe completamente stravolta.
Inizialmente la FIFA aveva rinviato l’udienza. Poi su sollecitazione della federazione ecuadoregna l’ha anticipata al 15 settembre.
Byron Castillo è stato citato in qualità di testimone e dovrà fornire la sua versione dei fatti. Ma nel frattempo i gironi del Mondiale sono predisposti e la possibilità di un clamoroso ripescaggio è quanto meno aleatoria. In Cile tuttavia ci sperano.
Non è invece esclusa una punizione molto severa nei confronti del giocatore e, a posteriori, anche della federazione che rischia una seria penalizzazione nelle qualificazioni a venire per la prossima edizione del Mondiale.