Non poteva non far discutere l’annuncio di Novak Djokovic sullo Us Open 2022. Non pochi colleghi sono dalla sua parte
La notizia era nell’aria da settimana ed è stato lo stesso Djokovic a ufficializzarla. Giovedì scorso, a ridosso del sorteggio del tabellone del torneo maschile dello Us Open, Nole, con un messaggio sui social ha confermato l’impossibilità di raggiungere New York per partecipare all’ultimo Slam dell’anno.
Il motivo è sempre lo stesso, un’autentica spada di Damocle per il campione serbo che ha dovuto disertare anche altri eventi (tra cui l’Australian Open) per la mancata vaccinazione anti Covid, requisito necessario per recarsi negli Usa.
Non è arrivata l’attesa rimodulazione della normativa con un alleggerimento delle disposizioni vigenti contro i non vaccinati o una possibile deroga per Djokovic, quest’ultima richiesta anche da alcuni politici del partito repubblicano. Nulla da fare. Ognuno è rimasto sulle proprie posizioni. Del resto, lo aveva ribadito Nole dopo la vittoria a Wimbledon, confermando la sua intenzione di non vaccinarsi e di difendere la libertà di scelta personale in tal senso.
Djokovic, Nadal contro la sua esclusione
Numerosi i colleghi che si sono schierati nettamente dalla parte di Djokovic. Tennys Sandgren ha attaccato la USTA, Isner ha parlato di follia alla stregua di Millman mentre l’ex tennista Mardy Fish si è “scusato” con Nole.
Anche Nadal ha preso nettamente posizione contro l’esclusione del grande rivale: “E’ davvero triste che Nole non sia qui – ha spiegato in conferenza stampa – è una grande perdita non avere uno dei tennisti più forti di sempre nel tabellone di uno Slam. E’ complicato per il torneo, per i tifosi e per noi che vogliamo sempre scontrarci contro i migliori.”Dopo aver espresso il suo parere sull’assenza forzata del serbo, Nadal ha anche precisato che il “tennis è molto più grande di qualsiasi giocatore (…) e che il mondo continuerà anche senza di me, Roger e Novak.”
Nel tabellone dello Us Open, Nadal è la seconda testa di serie alle spalle del campione in carica, Medvedev. Qualora dovesse vincere il torneo, Rafa tornerebbe in vetta al ranking Atp dopo due anni e mezzo. Nadal riuscirebbe nell’impresa anche perdendo l’eventuale finale contro un avversario diverso da Medvedev.