Giro d’Italia in lutto, morto uno storico protagonista: tragedia assurda. Era con la sua mountain bike sulle montagne olimpiche
La leggenda del Giro d’Italia è scritta dai ciclisti e dalle strade che hanno reso epico questo sport. Ma nulla potrebbe essere senza gli sponsor che aiutano gli organizzatori delle corse italiane, a partire da RCS. Ecco perché il mondo del ciclismo ha subito un colpo durissimo con la tragica e improvvisa morte di Alberto Balocco.
Sì, se il cognome vi suona familiare avete ragione. L’imprenditore cuneese, 56 anni, era la continuazione della famiglia che aveva fondato la sua azienda dolciaria nel 1927 a Fossano arrivando prima in tutta Italia e poi nel mondo. Un marchio anche molto vicino al mondo dello sport. Il nome Balocco è apparso sulla maglia della Juventus nei campionati 2010/11 e 2011/12 ma anche sulla Maglia Rosa del Giro d’Italia dal 2013 al 2015.
Una passione di famiglia, quella per le due ruote, e una passione che Alberto Balocco portava avanti ogni volta che poteva. Come venerdì pomeriggio quando con l’amico Davide Vigo (un anno meno di lui) era uscito per un giro in mountain bike sul Colle dell’Assietta vicino a Sestriere. Una montagna che i biker conoscono bene, vicina al Colle delle Finestre che il Giro d’Italia ha affrontato diverse volte.
Alberto Balocco e l’amico, mentre stavano pedalando, sono stati colpiti da un fulmine e per loro non c’è stata speranza, come ha spiegato una nota del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese. Attorno alle 14 una persona che passava da lì in auto ha visto i due ciclisti a terra. “Nonostante condizioni meteo negative, l’eliambulanza è riuscita a sbarcare l’equipe che ha avviato le manovre di rianimazione cardiocircolatoria. Finché è stato possibile soltanto constatare il decesso dei due mountain biker. In considerazione delle condizioni meteorologiche in zona e delle prime indicazioni del personale sanitario, si può supporre che l’incidente sia avvenuto a causa di un fulmine”.
Alberto Balocco compiuto 56 anni il giorno prima ed era l’amministratore delegato dell’industria che dà lavoro a più di 500 persone. Inizialmente specializzata nella produzione di panettoni (come il celebre mandorlato) negli anni aveva allargato la sua attività puntando anche biscotti e ad altri prodotti da forno.
Alberto affiancava il padre Aldo (morto due mesi fa) sin dagli anni ’90, insieme alla sorella Alessandra. La Balocco vanta un giro d’affari di 185 milioni di euro, ma soprattutto negli ultimi anni sempre di più aveva dato una svolta ecologia alla produzione industriale.
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