Si è chiuso con una sentenza clamorosa il processo a carico della Contea di Los Angeles che vedeva coinvolta la vedova e i figli di Kobe Bryant drammaticamente scomparso nel 2020
Il 24 agosto è il Kobe Bryant Day. Martedì doveva essere il compleanno di quello che è stato uno degli atleti più amati di sempre nella storia dello sport americano.
Kobe avrebbe compiuto 44 anni. Il 24/8 invece è una data simbolica perché 8 e 24 sono stati i numeri di maglia di Kobe. Di qui l’istituzione di un giorno celebrativo che è stato ricordato da tutti gli appassionati di NBA con una ricorrenza speciale.
Decine di migliaia ieri i messaggi on line per il Kobe Bryant Day. Che curiosamente cade a ridosso di un’altra circostanza importante. Il processo intentato dalla famiglia di Bryant, in particolare da sua moglie Vanessa, nei confronti della Contea di Los Angeles. Un gravissimo caso di invasione della privacy in circostanze particolarmente drammatiche che farà storia e giurisprudenza per la legge statunitense dove i precedenti hanno una importanza fondamentale per quelle che saranno le sentenze a venire.
Vanessa Bryant ha contestato alla Contea di Los Angeles la diffusione di immagini scattate al corpo del marito e della figlia Giannina, anche lei deceduta nell’incidente del 26 gennaio 2020, in cui persero la vita altre sette persone.
Tutte le vittime erano in viaggio sull’elicottero di Bryant, precipitato in una giornata di maltempo a causa di un errore del pilota. Questa la ricostruzione dell’inchiesta che si è conclusa lo scorso anno. La scomparsa di Bryant, indotto lo scorso anno nella Hall of Fame, aveva suscitato un cordoglio enorme in tutto il mondo.
Le foto, che in realtà dovevano essere materiale probatorio dell’inchiesta, sono state mostrate a consulenti tecnici e a terze persone non direttamente coinvolte nel procedimento. Alcune di queste immagini sarebbero anche state offerte a social network e giornali. Ma in qualche modo nessuno le volle pubblicare. Anzi… furono proprio due editor ad avvertire la vedova di Bryant del rischio che gli scatti diventassero pubblici.
Un vero shock per la famiglia di Kobe. Ma anche per le altre vittime del terribile schianto. Il giudice di Los Angeles ha dato torto alla Contea i cui funzionari dovranno risarcire Vanessa Bryant con 16 milioni di dollari; altri 15 andranno a Chris Chester, un vicino di casa del fuoriclasse, padre e marito delle altre vittime nell’incidente.
La richiesta iniziale era di 70 milioni di risarcimento: 40 per Vanessa Bryant e 30 per Chris Chester. La giuria ha accolto la tesi delle due famiglie e deciso in meno di quattro ore di camera di consiglio.
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