Primo esonero in Serie A, ci siamo: arriva la decisione ufficiale del club. Sono ore di riflessioni profonde per il futuro del tecnico
Due giornate di Serie A sono certamente poche per capire che piega prenderà la stagione e quale sarà il futuro dei club. Ma possono bastare per determinare le fortune o meno di un allenatore. Perché ci sono già la prime panchine a rischio, una su tutte: il primo esonero in Serie A sta per arrivare.
La piazza calda è quella del Monza, partito almeno nelle parole di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani con la prospettiva di arrivare nella parte sinistra della classifica. Il decimo posto secondo la proprietà è obiettivo realistico ,anche alla luce dei 13 giocatori nuovi arrivati, quasi tutti potenziali titolari.
Ma non è semplice plasmare in poco tempo un gruppo che è cambiato così profondamente, lo sa bene per primo Giovanni Stroppa che lavora solo da un mese e mezzo con il nuovo Monza. Della squadra che ha portato su dalla Serie B con una storica promozione è rimasto poco. E il ko pesante di Napoli accelerare una decisione che appare nell’aria già da qualche settimana.
La proprietà del Monza ha un affetto particolare per Stroppa che a più riprese è stato giocatore del Milan nell’era Berlusconi e poi anche allenatore delle Giovanili fino alla Primavera. Ma era già stato in discussione nella passata stagione, quando sembrava che la squadra potesse fallire l’obiettivo playoff, e torna in bilico anche adesso.
Perché Galliani lo ha riconfermato certamente per i risultati tecnici, ma intanto ha cominciato da tempo a guardarsi in giro .Per ora, almeno a parole, Stroppa resterà sulla panchina dei brianzoli almeno fino alla gara di venerdì sera, anticipo della 3^ giornata, contro l’Udinese in casa. Intanto però si scaldano i sostituti a cominciare da Roberto De Zerbi che è un vecchio pallino dell’ad biancorosso e adesso è anche libero.
Stroppa non commenta le voci ma pensa solo al campo. “Abbuiamo perso contro una squadra straordinaria, la loro supremazia è stata totale – ha detto a Dazn – mentre noi abbiamo sbagliato tanto. Dobbiamo avere più coraggio, mostrare volontà di giocare la palla in una certa maniera e vincere i duelli con maggiore cattiveria sportiva. Invece abbiamo mostrato limiti. Dobbiamo fare di più”.
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