Basket

Russia e USA ad alta tensione per un processo che riguarda un atleta: i dettagli

É diventato un autentico caso diplomatico internazionale ad alta tensione tra Russia e USA un processo a carico di una superstar del basket accusata di possesso di droga a Mosca

Finirà davanti ai giudici del tribunale di Mosca la vicenda della superstar del basket statunitense Brittney Griner, accusata di possesso e traffico di sostanze stupefacenti.

Il Cremlino (Foto ANSA)

La Griner, una delle giocatrici più forti e popolare del campionato professionistico femminile di basket americano (WNBA), rischia una condanna fino a dieci anni di carcere. Il suo caso aveva destato grandissima sensazione in tutto il mondo anche perché l’arresto era avvenuto al culmine della tensione internazionale durante le operazioni russe in Ucraina.

Il caso Griner

Era il 17 febbraio. Brittany Griner, che in passato aveva giocato per diverse stagioni anche nel campionato femminile russo, era tornata a Mosca per riunirsi con la sua squadra russa, l’UMMC Ekaterinburg, con cui aveva firmato un contratto per giocare i playoff del campionato nazionale. Al suo arrivo all’aeroporto Sheremetyevo, il 17 febbraio, la polizia di frontiera le aveva contestato il possesso di alcune cartucce di vaporizzatori contenenti olio di hashish nel suo bagaglio. Vaporizzatori per le sigarette elettroniche.

Russia e USA, diplomazia al confronto

Brittney Griner, in carcere a Mosca dal 17 febbraio scorso (AP LaPresse)

Per l’atleta, 31 anni, è scattato l’arresto con il rinvio a giudizio in attesa del processo. Che inizia oggi.

Inutili le richieste diplomatiche degli USA che hanno chiesto con insistenza la liberazione dell’atleta.

Gli Stati Uniti affermano che Griner è stato arrestato ingiustamente e ha fatto quella che il segretario di Stato Antony Blinken ha definito una “offerta sostanziale” a Mosca per scambiare prigionieri russi con cittadini americani detenuti in Russia, tra cui Griner e l’ex marine Paul Whelan.

Stando a una nota ufficiale del ministero degli esteri russi, “non c’è alcun accordo”. Dunque Griner va a processo. L’atleta si è dichiarata colpevole, ma inconsapevole che il possesso di quei vaporizzatori costituisse reato secondo le normative russe. L’atleta negli Stati Uniti seguiva una cura di marijuana terapeutica per alleviare il dolore da lesioni croniche al posto di farmaci antidolorifici.

Mauro Marchina

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