Un duello tra Tadej Pogacar e Jonas Vingegaard (Foto ANSA)
Il Tour de France si è concluso con la sconfitta di Tadej Pogacar battuto dopo due edizioni vince da uno straordinario Jonas Vingegaard
Nella sua prima, lunga intervista rilasciata a un quotidiano sloveno, Tadej Pogacar parla di una sconfitta amara e bruciante che sicuramente gli fa ancora molto male. Quella contro Vingegaard.
Netta la vittoria del danese, sostenuta anche da una squadra straordinaria che è stata il vero punto di forza della nuova maglia gialla, capace di dominare in tutte le tappe decisive.
Pogacar conferma la sua intenzione di non partecipare alla Vuelta: “Una scelta consapevole e condivisa con la squadra. Avrò modo di ricaricare le batterie, concentrarmi su altri appuntamenti, gli obiettivi non mancano e la stagione non è ancora finita”.
Eppure la prima parte del Tour aveva visto Pogacar conquistare la maglia gialla con grande autorevolezza, rispondendo a tutti gli attacchi nelle prime tappe in cui ricopriva il ruolo di leader. Poi quando Vingegaard ha attaccato lo scenario è cambiato.
Pogacar ammette di avere commesso qualche errore: “Forse ho reagito con troppa forza quando avrei dovuto gestire – dice Pogacar – ci sono state delle ingenuità, alcuni errori di valutazione. Ma bisogna ammettere che indipendentemente da quello che poteva essere fatto di meglio, ho dato tutto. E ho perso contro un ciclista che si è dimostrato più forte, sostenuto da una squadra assolutamente straordinaria”.
Proprio l’aspetto squadra è risultato decisivo. Con Roglic prima e Van Aert poi che lo hanno sollecitato, proprio quando la sua squadra era invece in grande difficoltà con tante defezioni importanti: “Dobbiamo comunque essere soddisfatti perché è stato un Tour straordinario. Sono certo che il conto con Jonas, un gentiluomo, uno sportivo straordinario per come si è comportato in corsa e fuori, sia ancora aperto. E che ci saranno molte altre occasioni per ritrovarsi. Sarà una competizione splendida, stimolante per noi e divertente per tutti”.
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