Vincenzo Nibali, mazzata improvvisa che fa male: “Sono sotto shock”. Il capitano della Astana non si aspettava questa svolta
Tutti i controlli antidoping effettuati al Tour de France 2022, nonostante i dubbi avanzati da parte della stampa sulla Jumbo Visma, hanno dato esito negativo. Ma c’è una vicenda che agita il gruppo e turba anche i sonni di Vincenzo Nibali.
Il caso mette al centro Miguel Angel Lopez, lo scalatore colombiano tornato in questa stagione all’Astana di cui è capotano lo Squalo di Messina. Appena ha fatto rientro in Spagna, per preparare la Vuelta, Lopez ha scoperto di essere indagato dalla Polizia Giudiziaria per i presunti legami con il medico Marcos Maynar (in passato indagato per doping).
Come ha spiegato Tuttobiciweb, Lopez è stato ricevuto all’aeroporto di Madrid dall’Unità Operativa Centrale della Guardia Civile e poi sottoposto ad un colloquio con le autorità. Gli esiti non sono trapelati, ma intanto cautelativamente la Astana ha deciso di sospendere il corridore fino a quando non sarà tutto chiarito. E Nibali, intervistato da ‘La Stampa’, ha spiegato che “siamo tutti sotto shock per la bufera doping che si è abbattuta su Lopez, spero per lui che si risolva tutto. Intanto guardiamo avanti, correrò la Vuelta per divertirmi”.
Nelle prossime ore conosceremo la decisione definitiva di Tadej Pogacar che risulta anche lui iscritto alla Vuelta di Spagna ma potrebbe dare forfait. Dall’alto della sua lunga esperienza anche in fatto di Tour de France, vinto nel 2014 con un’impresa simile a quella di Vingegaard, Nibali si è fatto un’idea della Grande Boucle.
“Non mi ha stupito, già l’anno scorso aveva fatto vedere grandi cose in Francia. Mi piace la sua storia: l’ex operaio in una fabbrica di pesce in Danimarca che grazie alla determinazione e al talento ha conquistato la corsa più importante del mondo battendo un fenomeno, perché questo è Pogacar. Una lotta leale, bellissima, peccato non ci sia stato un terzo incomodo”.
Peccato anche il fatto che l’Italia per il terzo anno di fila abbia chiuso senza vittorie e non si vede all’orizzonte un ciclista adatto per i Grandi Giri. Nibali ha la sua ricetta: “Credo che per avere un altro italiano in maglia gialla passerà un po’ di tempo. Credo che molto dipenderà dai nostri giovani, e anche da chi li guida: magari un giovane di 22 anni non è pronto per vincere come alcuni suoi coetanei stranieri. Poi però, continuando a crescere, maturando, potrebbe riuscirci attorno ai 28 anni”.
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