Due azzurri quasi a medaglia nella finale di salto triplo dei Mondiali di atletica leggera di Eugene con Dallavalle quarto e Ihemeje quinto
Sei soli centimetri. Un nulla tra le pacche sulle spalle e il bronzo ai Mondiali di atletica leggera. Pesa non poco la finale sulle spalle di Andrea Dallavalle che sfiora l’impresa nella gara di salto triplo.
Una splendida gara per la verità, sua e del compagno di squadra Emmanuele Ihemeje, quinto alle sue spalle.
Salta bene Dallavalle, una gara che lo vede sempre a ridosso dei primi. Non basta il suo 17.25 per strappare la medaglia di bronzo al cinese Zhu nella gara vinta dal portoghese Pichardo. Qualche motivo di amarezza per l’azzurro: “Non so se essere contento o dispiaciuto perché credo di avere saltato bene, ma nel mio miglior spunto ho avuto un leggerissimo sbandamento che credo mi sia costato qualcosa. Un peccato…”
Sfuma dunque un’altra medaglia dopo il bronzo di Vallortigara nell’alto femminile.
Ottavo posto per le ragazze della staffetta femminile in una gara meno brillante rispetto a quella della qualificazione. Ma promettente in prospettiva Europei. Zaynab Dosso, Dalia Kaddari, Anna Bongiorni e Vittoria Fontana pagano qualche centesimo di secondo sul secondo cambio… “Mi spiace perché ho avuto un inciampo al momento del testimone – spiega Kaddari – ma abbiamo ancora bisogno di tempo. Ci sono i presupposti per migliorare ancora”. Oro per gli Stati Uniti che beffano la favoritissima rappresentativa della Giamaica alle prese con problemi sui cambi.
Gli altri risultati: le qualificazioni della 4×400 vede qualificata la staffetta femminile con Polinari, Folorunso, Troiani e Mangione. La finale è nella notte tra domenica e lunedì che chiude il programa dei Mondiali (4.50 ore italiana). Niente finale invece per la staffetta 4×100 maschile, 30 centesimi di troppo rispetto al tempo della Francia. Non qualificata nel lungo femminile anche Larissa Iapichino, anche lei beffata di soli 4 centimetri e da un leggero vento contrario.
Le altre medaglie di giornata vanno al campione olimpico Korir negli 800, all’etiope Gundaf Tsegay, argento nei 1500 e oro nei 5000 femminili e nel giavellotto ad Anderson Peters, Granada.
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