La giornata di ieri è stata condizionata dal passaggio, ormai praticamente ufficiale, di Bremer alla Juventus e i tifosi dell’Inter che si sono visti sfumare anche Dybala non l’hanno presa bene
Se lunedì è stata la grande giornata di Dybala alla Roma, quella di ieri è stata quella della definitiva cessione di De Ligt, dalla Juventus al Bayern Monaco.
Ma anche dell’accordo lampo tra la Juventus e il Torino per il cartellino di Bremer, un investimento da oltre 40 milioni di euro per i bianconeri che ha completamente sorpreso l’Inter, da tempo interessata al calciatore.
Inter, in attesa di Skriniar
É evidente che il mercato dell’Inter sia condizionato a cessioni, e a una liquidità, in questo momento limitata. Alexis Sanchez non è ancora stato ceduto, così come Skriniar, sul mercato ma senza alcun trasferimento ufficializzato.
Le operazioni in entrata, con il ritorno di Lukaku e gli arrivi di Mkhitaryan, Onana, Bellanova e Asllani hanno impegnato le casse del club per alcune decine di milioni di euro. E alla fine le offerte della Roma e della Juve hanno scavalcato quelle del club nerazzurro per due obiettivi di mercato che sembravano di grande interesse per l’Inter.
I problemi di Zhang
Un mercato sostanzialmente bloccato, cui si aggiungono gli ultimi problemi di Steven Zhang in Cina. Il presidente dell’Inter dovrà restituire 255 milioni di dollari a creditori che lo hanno portato in tribunale.
Secondo quando riportato dal Morning Post di Hong Kong l’imprenditore cinese ha perso una causa nella quale alcuni creditori esigevano la restituzione di un prestito e i relativi interessi. Zhang si era opposto sostenendo che alcuni documenti sarebbero stati falsificati con la sua firma. Il tribunale di Hong Kong avrebbe dato torto a Zhang dopo una perizia grafica sui documenti firmati.
Una ulteriore tegola sulla proprietà dell’Inter. Che in questi giorni è anche sotto critica da parte dei tifosi nerazzurri per le vicende di mercato. Ma anche per la delusione successiva alla sconfitta nella corsa al titolo con il Milan. Restano inoltre le complicazioni legate alle pressioni del governo di Pechino. Non solo nei confronti di Zhang ma anche di molti altri imprenditori cinesi impegnati in operazioni off-shore a disincentivare i loro investimenti all’estero.