Motori

“Ho bisogno di aiuto”, pilota di Formula 1 si affida a uno psicologo: tifosi in ansia

Si parla sempre più spesso di stress per gli sportivi professionisti molti dei quali sono sottoposti a grande pressione, ora è la volta di un pilota di Formula 1

“Il mio cervello a volte si surriscalda e finisce che mi sfogo nel modo sbagliato. Ho chiesto aiuto, e spero che lo psicologo della Red Bull possa darmi una mano”.

(Foto ANSA)

A chiedere assistenza contro lo stress e la pressione delle corse è Yuki Tsunoda, pilota giapponese della Alpha Tauri famoso per i suoi sfoghi via team radio, tra insulti, urla e imprecazioni.

Formula 1, c’è bisogno di calma

Tensione, ma non solo. Tsunoda ha rivelato di essere incline a sfoghi che possono portarlo a eccessi di rabbia:  “É un aspetto che ho sempre cercato di gestire e di dominare – spiega il pilota giapponese sotto contratto con la Red Bull ormai da alcuni anni – ma a volte quando sono sotto pressione il mio autocontrollo si spegne. E perdo i miei freni…”

Un aspetto problematico nei box dell’Alpha Tauri e nel team Red Bull che nel corso delle ultime settimane ha portato a qualche momento di tensione.

Tsunoda e lo psicologo

Di qui la decisione della scuderia anglo-austriaca di assumere uno psicologo, specialista nella gestione emotiva di atleti e professionisti. Sono molti gli sportivi che si avvalgono di un sostegno psicologico per la gestione dello stress, per incentivare la motivazione. Ma il problema di Tsunoda, sedicesimo in classifica con 11 punti, è davvero concreto.

Yuki Tsunoda, pilota dall’Alpha Tauri (Foto ANSA)

Non è la prima volta che il pilota giapponese affronta un argomento di questo tipo. Quando faceva parte della Red Bull Academy, e correva in Formula 2, Tsunoda aveva avuto un alterco e uno sfogo piuttosto vivace ai box. E il team aveva deciso di dargli una mano. Lo psicologo che lo affiancherà è lo stesso che lo aveva già aiutato un paio di anni fa: “Sono certo che tirerà fuori il meglio di me – dice Tsunoda – e che mi darà una maggiore coerenza. Il problema è che quando comincio ad andare sotto pressione finisco per perdere lucidità. E questo non è un bene”.

Ad avvallare la decisione Helmut Marko in persona che ha elogiato la qualità e la velocità di Tsunoda sostenendo che la sua crescita a questo punto doveva essere soprattutto di carattere emotivo. Quello di Tsunoda non è un caso isolato. Anche Lando Norris (McLaren) e George Russell (Mercedes) da tempo si avvalgono dell’aiuto di uno psicologo specializzato così come il campione del mondo in carica della MotoGP Fabio Quartararo.

Mauro Marchina

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