Tour de France 2022, il Covid non fa sconti: altri due big a casa. Alla vigilia del trittico alpino tutto il gruppo scosso dai controlli
Non è pericoloso come il doping, perché basta una settimana di riposo per tornare in forma e soprattutto riprendere a correre. Ma paradossalmente il Covid 19 al Tour de France 2022 al momento è il nemico peggiore in gruppo.
Lunedì 11 luglio, nel secondo giorno di riposo, tutti avevano tirato un sospiro di sollievo dopo i controlli di massa da parte dell’UCI che non avevano rilevato nessuna positività. Questa mattina però è arrivata una nuova mazzata: due big, dopo aver manifestato alcuni sintomi, sono stati sottoposti a nuovo tampone risultando positivi e quindi sono stati costretti al ritiro.
Uno è l’australiano Luke Durbridge della BikeExchange Jayco, ma l’altro è il neozelandese George Bennett, uno dei gregari più preziosi per la maglia gialla, Tadej Pogacar. In realtà c’è stato anche un terzo caso di positività, persino più grave per lo sloveno. Perché anche Rafal Majka, il suo braccio destro in salita, ha il Covid. Ma la sua carica virale è risultata bassa e quindi per regolamento ha potuto continuare. Resta da capire come si sentirà in corsa e se potrà proseguire fisicamente nei prossimi giorni.
Intanto i rivali di Tadej Pogacar studiano le contromosse per far saltare il banco già questa settimana con il trittico alpino che modificherà la classifica generale. La squadra più attrezzata, a parte la Jumbo Visma, sembra come sempre la Ineos, con Geraint Thomas in grandissima forma.
Ma il gallese è convinto di avere di fronte un avversario tostissimo: “Pogacar è ad un livello superiore di quelli che ho già affrontato. Nibali e Contador erano grandi scalatori, Contador è migliorato anche a cronometro, Froome poteva fare entrambe le cose molto bene. Ma Pogacar può fare tutto e guardando al futuro non vedo come non possa essere il favorito per i prossimi 5-6 anni”.
E lui come si sente? “Sarei orgoglioso di tornare sul podio soprattutto dopo gli ultimi anni, per dimostrare che qualcuno si sbagliava. Ma non dobbiamo pensare solo a Pogacar e alla UAE, ci sono anche altri team fortissimi”.
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