Dimissioni Mancini, annuncio ufficiale: il futuro dell’Italia può essere diverso. Il ct azzurro fa chiarezza sulle sue prossime mosse
In un anni è cambiato tutto, nn in meglio. Perché l’Italia festeggia l’anniversario del Mondiale 1982, ma celebra anche i dodici mesi dal suo secondo titolo agli Europei. E Roberto Mancini, che ai tempi del Bernabeu era ancora un ragazzino, un anni fa invece era il nuovo Bearzot.
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Intervistato da ‘La Gazzetta dello Sport’ il ct azzurro ha confermato le voci che si erano inseguite negli ultimi mesi. Effettivamente il pensiero di mollare sul più bello c’è stato:
“Un po’ ci ho pensato dopo Wembley, ma c’era il Mondiale a poco più di un anno. Prima di giocare con la Svizzera avevamo avuto dieci infortunati, fra cui Immobile: per una partita così, in un momento della stagione faticoso, chiamare Balotelli ci poteva stare”. Come è andata lo sappiamo tutti, ma nemmeno lui immaginava che Jorginho, uno degli eroi agli Europei, avrebbe fallito i due rigori decisivi con la Svizzera.
Però non è pentito di nulla: “Un miracolo lo abbiamo fatto di sicuro, ma non solo in quell’Europeo: in tre anni e mezzo giocati alla grande. Capita che si vinca un grande torneo perché in quel mese va tutto bene: non è stato il nostro caso. Dietro c’era un percorso preciso: tante partite importanti, non solo sette”
Dimissioni Mancini, annuncio ufficiale: i suoi obiettivi sono molto chiari
Quelle dimissioni non sono arrivate un anno fa e nemmeno nel marzo scorso, dopo la pessima serata di Palermo contro la Macedonia del Nord. perché lui ha un testa un obiettivo chiaro. “Vincere Europeo e Mondiale. Un anno fa, con la coppa in mano, mi ero detto: ‘Ne vinciamo uno dietro l’altro’. Pensavo a questo Mondiale, evidentemente non era questo. Ma continuo a pensare che ne vinceremo uno”.
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Se ha deciso di restare è perché crede nel nuovo ciclo azzurro, a patto che alcuni giocatori chiave tornino al massimo rendimento. Come Federico Chiesa che sta recuperando dall’infortunio. O come Zaniolo: “Non può perdere altro tempo e occasioni, non deve disperdere le qualità che ha”.