Tour de France 2022, torna la paura un gruppo: non è colpa del Covid. Il via con la cronometro di Copenhagen, ma c’è chi rischia di stare fuori
Tutto pronto per il Grand Départ, ma mai come quest’anno il Tour de France 2022 ha vissuto una vigilia agitatissima. Come se non bastasse il Covid che sta già decimando il gruppo e ha costretto a cambi al volo (fuori anche Matteo Trentin) torna anche lo spettro del doping.
La prima maglia gialla arriverà solo poco dopo le 19 del 1° luglio con la cronometro di Copenhagen (13,2 km tutti piatti ma anche con tante curve) e c’è chi va già di corsa. Come le forze dell’ordine che hanno messo nel mirino la Bahrain Victorious. Un anno fa le prime perquisizioni al Tour, apparentemente senza risultati. Poi la settimana scorsa nuova visita da parte della polizia. Ed è successo ancora questa mattina quando gli agenti si sono presentati all’albergo Scandic di Glostrup che ospita la squadra. Avevano un’autorizzazione del giudice, su richiesta partita da un tribunale francese.
Durissimo il commento della squadra: “L’indagine sui membri del team, iniziata quasi un anno fa e che non ha prodotto risultato, continua poco prima del Tour de France e danneggia la reputazione dei singoli e del team. A causa di recenti indagini, la squadra ritiene che la tempistica di questa indagine sia finalizzata a danneggiare intenzionalmente la reputazione della squadra. Il team ha sempre collaborato in modo completamente trasparente con tutte le istituzioni competenti e continuerà a farlo in futuro. Con la speranza di una maggiore trasparenza e di un maggior senso di indipendenza degli investigatori, nonché di parità di trattamento di tutte le squadre”.
Capitano della Bahrain Victorious sarà il siciliano Damiano Caruso, secondo un anno fa al Giro d’Italia e che per questo ha saltato un mese fa la Corsa Rosa. Nel 2020 al Tour arrivò decimo a 14’03” da Tadej Pogacar, ci riprova: “In questo Tour avrò un ruolo diverso rispetto all’ultima volta, tutto ciò che riusciremo a portare a casa sarà guadagnato, perché la concorrenza è veramente alta. Ci sono Pogacar e Roglic come favoriti, ma al Tour nulla è scontato. Mi piacerebbe arrivare tra i primi cinque”.
In tutto saranno quattordici gli italiani al via del Tour. La squadra più numerosa è l’Astana con Fabio Felline, reduce da un ottimo Giro d’Italia, Gianni Moscon libero di inventare e Simone Velasco. Nella Quick Step invece Mattia Cattaneo, miglior italiano in classifica generale lo scorso anno (dodicesimo a 24’58” da Pogacar) ma anche Andrea Bagioli.
Poi l’Alpecin Fenix con Kristian Sbaragli e la DSM con Alberto Dainese, autore della fantastica volata vincente al Giro nella tappa di Reggio Emilia, la EF con Alberto Bettiol, ma anche Andrea Pasqualon nella Intermarché Wanty Gobert, Giulio Ciccone come uomo di classifica della Trek Segafredo, Daniel Oss nella Total Energies, Luca Mozzato nella B&B Hotels.
Infine Filippo Ganna che non è capitano della Ineos-Grenadiers ma è anche il primo uomo della squadra britannica a puntare alla maglia gialla. La crono sembra disegnata per lui, tra poche ore sapremo.
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