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“Ma come si permettono?”, Paltrinieri commenta il suo oro a Budapest

Vince di nuovo il titolo mondiale 1500 metri stile libero e si conferma il fondista più forte del mondo con una gara folle, Paltrinieri eroe dei mondiali di nuoto di Budapest

Una vittoria meravigliosa, forse la più bella in assoluto di questa edizione dei mondiali di nuoto di Budapest, indipendentemente da record e personaggi.

Gregorio Paltrinieri festeggia dopo una gara da leggenda (Foto ANSA)

Gregorio Paltrinieri ha compiuto un’impresa straordinaria riconquistando il titolo mondiale dei 1500 metri stile libero, il terzo in carriera dopo quelli del 2015 e del 2017.

Paltrinieri, uno schianto

Partito dalla prima corsia dopo un tempo non straordinario in qualificazione, Paltrinieri ha semplicemente schiantato la concorrenza di colossi come Finke, Wellbrock e Romanchuk registrando record europeo e dei Mondiali e sfiorando il primato assoluto. Un ritmo folle il suo, apparentemente insostenibile che lo porta a un nulla dal record mondiale.

“Ma come si permettono?”

Con il pubblico in piedi in una emozionante standing ovation, Gregorio Paltrinieri non perde il gusto della sua battuta: “Chiacchierando con gli amici mi hanno detto che la mia quota prima della gara era 1:26. Ma come, mi danno a 26? Ma come si permettono…? Mi sono detto. E forse questo mi ha dato la carica giusta”.

Un oro straordinario per Gregorio Paltrinieri, grande protagonista a Budapest (AP LaPresse)

Una gara folle, sconsiderata: “Prima di partire mi sono detto vada come vada do tutto, a costo di morirci in vasca – dice Paltrinieri – non sapevo nemmeno io cosa aspettarmi. Sapevo di potere nuotare meglio di come avevo nuotato negli 800 metri, sapevo di avere tanto da dare. Occorreva il momento giusto, la sensazione giusta. Qui credo di avere davvero dimostrato di avere ancora qualcosa da dire e sono felice di averlo fatto alla mia maniere”.

Emozionante rivederlo sul podio con la medaglia d’oro al collo a distanza di cinque anni sul podio del mondiale. Impagabile la sua commozione di fronte all’inno cantato a squarciagola da tutta la squadra azzurra. Cose che restano….

Mauro Marchina

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