“Ho rischiato di smettere”: la dolorosa confessione di un big della Formula 1. Oggi corre ancora e confessa come ha superato le difficoltà
Negli ultimi due lustri la Formula 1 è stata profondamente marchiata dalla Mercedes a da Lewis Hamilton anche se con quella monoposto non ha vinto solo lui. Primo Nico Rosberg, poi Valtteri Bottas hanno contribuito alla grande (e il primo ha vinto anche un Mondiale).
Ma non è stato sempre facile stare al fianco del campione inglese e lo conferma oggi lo stesso Bottas intervistato dal podcast di Motor Sport Magazine. Oggi che è all’Alfa Romeo le sue prospettive sono cambiate anche se la prima parte della stagione gli ha regalato diverse buone gara. La verità però è che è arrivato vicino al punto di staccare per fare altro nella vita.
“Alla fine del 2018 ho rischiato di smettere. Non riuscivo a battere Lewis in quelle due stagioni e non capivo perché. Ho rischiato di smettere, ho faticato davvero e non è stato affatto divertente, perché la Formula 1 andrebbe goduta, ma per me non era così. Quindi nella pausa invernale ho avuto molti pensieri. Non volevo correre più, ero arrabbiato con questo mondo”.
“Ho rischiato di smettere”: ecco come Valtteri Bottas ha cambiato idea
Pensare a quello che stava succedendo e farlo a mente sgombra gli è servito per fare chiarezza e capire quali erano le vere priorità. Ha capito che non doveva mollare perché davanti a lui c’erano ancora tante opportunità da cogliere e sarebbe stato da sciocchi non approfittarne.
“Ho deciso di fare una pausa, sono andato in Sudamerica per cercare di non pensare alla Formula 1. Dovevo ritrovare volontà, motivazione e gioia per questo sport. E’ stato come un clic, un qualcosa che è scattata dentro me, e a gennaio ho deciso di continuare ritrovando la gioia di guidare. I risultati sono stati molto positivi e il 2019 è stato l’anno migliore della mia carriera, specialmente contro Lewis: ho vinto tante gare e sono stato anche in testa al campionato”.
Come è andato a finire lo sappiamo tutti, anche se quest’anno corre con un’altra monoposto. Colpa ma anche merito di Lewis, con cui era impossibile rimanere: “Lui è dominante ed è difficile batterlo, non ho mai potuto davvero contrastarlo. Lui è Lewis, lo ammirano tutti”.