Michael Schumacher, la famiglia sconvolta per un attacco gratuito: è successo da poco. Nessuno poteva aspettarsi parole così dure
Decisamente complicato portare quel cognome. Un conto è se, come fa la sorella, hai scelto uno sport completamente diverso e ti dediche ai cavalli. Un altro invece se come Mick Schumacher stai ripercorrendo esattamente le orme di tuo padre.
Nessuno può sapere come sarebbe stata la sua carriera nella Formula 1 con il padre accanto e con i suoi preziosi consigli. Michael Schumacher manca al suo mondo ma manca soprattutto alla sua famiglia e in questo momento sarebbe stato preziosissimo poter approfittare di lui che invece sta combattendo un’altra battaglia.
Invece le prime otto gare della stagione sono state decisamente complicate. Diversi incidenti, che pesano sulle casse della Haas, nessun punto in classifica e tante critiche. Ora però è arrivato un attacco gratuito che nessuno poteva immaginare. Nikita Mazepin, compagno di Mick nella passata stagione ed escluso in quella attuale dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, intervistato dall’emittente russa MatchTV non si è nascosto. “Le difficoltà di Schumacher? I suoi risultati parlano da soli, direi. Non ho altro da dire su di lui. Per quanto mi riguarda, mi metterò al volante alla prima occasione anche se è improbabile che partecipi a un’altra gara di Formula 1. Dalla Haas nessuno mi ha contattato dopo l’allontanamento e onestamente non so il perché”.
Michael Schumacher, la famiglia sconvolta: ma c’è chi trova le parole giuste
Nelle scorse settimane anche il team principal della Haas, l’altoatesino Gunther Steiner, aveva pesantemente criticato Mick per dargli una svegliata. Dopo il GP di Baku, chiuso al 14esimo posto senza squilli, però ha cercato di consolarlo e caricarlo in vista della trasferta in Canada.
“Questo è sicuramente un momento difficile per Mick e per il team. Parliamo di uno sport di prestazione e cosa serve in uno sport di prestazioni? Solo la prestazione. Ma credo che Mick abbia scelto l’approccio giusto a Baku. Se avesse fatto un altro incidente qui – ha detto a Motorsport.com – non sarebbe stata certo una cosa buona, capite? Preferirei che fosse così piuttosto che schiantarsi di nuovo cercando di fare qualcosa che forse non c’è”.
Ora arriva Montreal, che torna in calendario dopo due anni di assenza causa Covid. Una pista sulla quale il padre ha scritto pagine leggendarie mentre a lui il team chiede solo di arrivare, possibilmente in top ten.