Ancora una doppietta per la Toyota nella 24 ore di Le Mans, la corsa più massacrante nella storia dell’automobilismo, Ferrari solo seconda in GTE Pro
Quella del 2022, la 90esima edizione della 24 Ore di Le Mans, è stata comunque un’edizione da record per la classica del campionato mondiale endurance di automobilismo.
Intanto è stata la gara che ha visto il ritorno del grande pubblico sulle tribune dello storico circuito della Loira. Una grandissima accoglienza dopo due edizioni in sordina a causa della pandemia.
Ma è stata anche una prova nel corso della quale si sono registrati diversi motivi di interesse. A cominciare dall’ennesimo dominio della Toyota ibrida, la GR010, che per il quinto anno consecutivo ha conquistato la vittoria nel settore delle hypercar. Un successo assoluto che era messo abbondantemente in preventivo considerando gli investimenti del colosso giapponese. Una vittoria che, a breve, sarà messa a confronto con il ritorno nella massima competizione mondiale endurance di concorrenti importanti. A cominciare dalla Audi.
Le cinque vittorie consecutive della Toyot, che ieri ha tagliato il traguardo per prima con l’equipaggio composto da Buemi, Hartley e dall’esordiente giapponese Hirakawa, sono consolidate anche dalla seconda posizione della propria auto ufficiale. In tutto questo dominio assoluto, però, fa da contrasto il podio dell’americana Glickenhaus che, alla sua seconda presenza a Le Mans, conquista un meraviglioso terzo posto portando al traguardo entrambe le proprie vetture. Un grande successo, considerando che il budget della scuderia americana è risibile rispetto a quanto la Toyota ha investito nel progetto endurance ormai da diversi anni a questa parte.
Se Sebastian Buemi conquista la sua quarta vittoria a Le Mans, così come il neozelandese Brendon Hartley ribadisce il successo del 2019 ponendo un accento speciale su questa vittoria, grazie alla pole position ottenuta sabato, molti meriti spettano anche all’esordiente Ryo Hirakawa.
Il 28enne era un esordiente assoluto nelle hypercar a Le Mans. Una scelta che sembrava azzardata da parte del colosso nipponico. E invece è il quinto giapponese a vincere in Francia dopo aver sostituito nientemeno che Nakajima, che lo aveva personalmente voluto al suo posto dopo essersi ritirato dalle corse.
Niente da fare invece per la Ferrari. La 488 GT Evo si ‘accontenta’ di un comunque eccellente secondo posto nella GTE Pro, che dall’anno prossimo cambierà regole e omologazioni. A vincereè la Porsche 911 condotta, peraltro, da un equipaggio in parte italiano con Gianmaria Bruni.
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