A distanza di tredici anni Cristiano Ronaldo vede concludersi una vicenda personale che lo ha profondamente turbato e condizionato
Lei si chiama Kathryn Mayorga e da tredici anni chiede la condanna penale e un risarcimento che nel corso degli anni è diventato pesantissimo nei confronti di Cristiano Ronaldo.
La vicenda si riferisce a un episodio che secondo le denunce della donna è avvenuto nel 2009: senza mezzi termini una vera e propria accusa di stupro.
Cristiano Ronaldo, accusato di stupro
Kathryn Mayorga è una modella americana con velleità di una carriera cinematografica. Secondo le sue accuse Cristiano Ronaldo avrebbe abusato sessualmente di lei durante la notte stessa in cui i due si erano conosciuti, in un hotel di Las Vegas, dove il fuoriclasse portoghese era in vacanza. Ronaldo non aveva mai negato il rapporto sessuale con la donna, definendolo “liberamente consensuale” ma negando ogni addebito circa violenze e abusi.
Accuse non credibili
La vicenda all’epoca ebbe un enorme clamore a livello mondiale. Ronaldo era all’apice del suo successo internazionale, un vero e proprio simbolo dello sport e del calcio. La sua immagine ne era uscita pesantemente compromessa. Il fuoriclasse portoghese fu fermato, interrogato, rischiò anche l’arresto. Poi fu rilasciato e tutto venne rinviato alla causa legale. Una causa lunghissima, interminabile, resa ancora più pesante dalla richiesta danni dei legali della donna: 64 milioni di dollari.
Ieri il tribunale del Nevada dopo tre anni di indagini e dieci anni di battaglia civile in tribunale ha archiviato le accuse nei confronti del giocatore. Secondo il giudice Jennifer Dorsey, i legali della ex modella statunitense avrebbero agito in malafede. Non solo.
Potrebbero esserci conseguenze legali molto serie per uno degli avvocati della donna, Leslie Mark Stovall che avrebbe acquisito documenti in modo illegale, manipolandoli e acquisendo alcune intercettazioni acquisite indebitamente.
Un primo accordo extragiudiziale si era chiuso sulla base di un pagamento di circa 375mila euro da parte di CR7. Ma la donna aveva poi presentato altre accuse, sostenendo che il trauma emotivo di quel momento non le aveva consentito di valutare in modo corretto i danni realmente subiti. Il giudice ha definito l’atteggiamento della donna e dei giudici “in malafede”. Già nel 2019 la pubblica accusa aveva scagionato Ronaldo, perché le accuse erano deboli e non suffragate da prove credibili. Oggi anche la causa civile per danni decade. E per Ronaldo si chiude una pagina pesantissima che gli era costata molto sotto l’aspetto della credibilità e dell’immagine.