Il caso della morte di Daniele De Santis, arbitro leccese di 33 anni con un lungo curriculum e della sua compagna Eleonora è arrivato alla sentenza di primo grado
Daniele De Santis era un ottimo arbitro. Un vero appassionato di calcio con 130 partite all’attivo tra Serie C, campionati amatoriali e giovanili che aveva già fatto il suo esordio in Serie B.
Secondo gli osservatori aveva una brillante carriera e poteva tranquillamente puntare anche alla Serie A. Ma aveva una colpa… quella di avere una vita troppo felice.
Assassinò un arbitro e la sua fidanzata
É per questo che Daniele De Santis e la sua fidanzata, Eleonora Manta, sono stati brutalmente assassinati nel loro appartamento di Lecce da quello che ritenevano un amico, inquilino per lungo tempo nel loro stesso appartamento, che non sopportava la loro felicità. Per quel brutale omicidio oggi la Corte d’assise del Tribunale di Lecce ha condannato in primo grado Antonio De Marco, 22 anni, reo confesso dell’omicidio.
La sentenza del giudice di Lecce
Respingendo qualsiasi attenuante presentata dalla difesa, compresa quella di una incapacità di intendere e volere che avrebbe provocato un raptus di follia tale da causare l’omicidio, la Corte d’assise ha comminato l’ergastolo: senza attenuanti.
In attesa di leggere le motivazioni – che saranno pubblicate tra alcune settimane – la sentenza è accolta con soddisfazione dai familiari di Daniele ed Elonora. I giudici hanno accolto in toto la tesi dell’accusa. Premeditazione, futili motivi e brutalità dell’omicidio, avvenuto con 79 coltellate nell’appartamento che i tre condividevano fino a qualche giorno prima.
De Marco, 22 anni, originario di Casarano, studente di scienze infermieristiche, non sopportava l’idea che i due avessero deciso di continuare a vivere autonomamente in casa. “Li ho uccisi perché erano troppo felici” disse ai Carabinieri lo studente al momento dell’arresto confessando il delitto.
Daniele De Santis lo scorso anno è stato promosso alla CAN, il collettivo arbitri di Serie A, con una nomina ad honorem. I legali di De Marco hanno preannunciato ricorso in appello.