Una delle scene più divertenti del dopo partita tra Real Madrid e Liverpool è stata quella rappresentata da Marcelo, il capitano delle merengues
Marcelo, capitano del Real Madrid, ha alzato la Champions League in divisa e fascia senza avere giocato un solo minuto
Chi lo ha seguito in panchina, fianco a fianco con Carlo e Davide Ancelotti, pronto a parlare con i compagni, a porgere le borracce, a incoraggiare ha definito il suo atteggiamento “ammirevole”.
Il protagonista è Marcelo, capitano brasiliano del Real Madrid, ormai bandiera dei Galacticos dal 2007 con 546 presenze all’attivo tra campionato, coppe nazionali e coppe europee. Marcelo è davvero un personaggio meraviglioso, un vero uomo spogliatoio, unico nel suo genere. Quest’anno Ancelotti lo ha impiegato relativamente poco, 18 presenze in tutto, tre dei quali in Europa, sfruttandolo come ‘uomo di collegamento’.
In panchina per tutta la durata della gara senza alcuna prospettiva di dovere entrare, Marcelo è stato tra i primi a salire sul terreno di gioco, si è riscaldato con i compagni. Poi si è seduto in panchina, ha seguito la gara non cessando per un attimo di sostenere i compagni. Al momento del gol di Vinicius è stato tra i primi a precipitarsi in campo per abbracciare il compagno, uno dei suoi “fratellini”, come Marcelo chiama i ragazzi più giovani come anche Rodrygo o Camavinga.
Non è un mistero che come si fa nel branco Ancelotti abbia tenuto vicino ai nuovi arrivi, ai ragazzi più immaturi, Marcelo che a poco a poco ha trasferito l’imprinting di un gruppo vincente e di un club che ha un’eredità importante che può essere pesante. I compagni lo adorano.
Nessuna discussione sul fatto che pur senza avere giocato nemmeno un minuto dovesse essere lui ad alzare il trofeo.
Marcelo ha tolto la tuta, ha indossato la sua divisa ufficiale, la fascia di capitano e ha alzato la 14esima coppa. Proprio come aveva fatto John Terry dopo la vittoria del Chelsea ai rigori sul Bayern Monaco.
Il contratto di Marcelo è scaduto. A 34 anni il giocatore sembra aver preso in considerazione l’idea di lasciare il calcio. Ha sempre dichiarato che la sua volontà non era né di tornare al Fluminense, dove aveva cominciato, né soprattutto di cambiare squadra. È il giocatore Real Madrid più decorato della storia con 25 trofei, estendendo il suo vantaggio più del leggendario Paco Gento e di Sergio Ramos
La sua esultanza, un giro di campo simulando un passaggio in motocicletta, inseguito dai figli Enzo Gattuso e Liam. Enzo gioca già nella giovanile del Real, il suo padrino è niente meno che Ronaldo.
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