Serie A, divorzio clamoroso: salta la panchina di un club eccellente. Finito il campionato, alcune società hanno deciso di cambiare la guida tecnica
Il campionato è finito giusto una settimana fa ma il mercato già impazza. Rispetto allo scorso anno, quando soltanto Milan e Atalanta rimasero con i rispettivi allenatori, tutte le grandi o presunte tali in vista della prossima stagione hanno deciso di confermare la propria guida tecnica. Il classico e quasi tradizionale valzer delle panchine in questo maggio estivo, non si è verificato.
In realtà qualcosa si è mosso e si muoverà tra i club della cosiddetta seconda fascia. L’Udinese ad esempio ha interrotto il rapporto con Gabriele Cioffi, l’allenatore subentrato a stagione in corso a Ivan Gotti che ha guidato i friulani ad una salvezza più che tranquilla.
A Salerno sembra probabile la conferma dell’allenatore del miracolo, Davide Nicola, ma restano ancora dei dubbi da risolvere.
Ma a sorpresa e senza alcun preavviso, è il Verona ad aver interrotto il rapporto professionale con Igor Tudor, l’allenatore che subentrato a Di Francesco dopo due sole giornate di campionato ha portato i gialloblu al 9/o posto in classifica, a una manciata di punti dalla qualificazione in Europa.
Il miglior risultato degli ultimi anni per il club scaligero e che lasciava presagire una facile e scontata conferma dell’ex vice di Andrea Pirlo alla Juventus. Tudor, a detta di critici e addetti ai lavori, è stato il vero allenatore rivelazione di questo campionato, migliore di tanti suoi colleghi più decantati.
Serie A, divorzio tra Tudor e il Verona: “Non c’erano più i presupposti”
A commentare l’addio al Verona è proprio il diretto interessato. “Si è trattato do una decisione difficile -ha spiegato Tudor-, perché nel Verona ho trovato un ambiente di lavoro e un gruppo di giocatori e uomini fantastici che mi hanno permesso di esprimermi al meglio e di creare una redditizia sintonia con il Club, grazie alla quale abbiamo ottenuto risultati straordinari“.
Ma sembra che alla base di questa rottura sia una divergenza di vedute sui programmi futuri: “Ho riflettuto a lungo, confrontandomi con il Presidente, di cui ho apprezzato schiettezza e trasparenza nell’espormi i programmi per la prossima stagione, ma entrambi abbiamo convenuto che non c’erano tutti i presupposti che sarebbero serviti per proseguire insieme un percorso. Alla luce di tutto questo era giusto separarci”.