La Roma conquista la sua prima coppa europea battendo in finale a Tirana gli olandesi del Feyenoord
Prima o seconda, decideranno gli storici e gli analisti. La Roma conquista la Conference League a distanza di 61 anni alla Coppa delle Fiere vinta nel 1961 contro il Birmingham City.
Dunque primo, o secondo trofeo. Ma è un trofeo. Ed è anche l’unica coppa europea vinta da una squadra italiana dopo il triplete dell’Inter: con José Mourinho quale comune denominatore.
Partita che si gioca in un clima di forte tensione per tutto quello che è accaduto fin da ieri in città e intorno allo stadio. Un autentico bollettino di guerra se si considerano i fermi, gli arresti e i rimpatri che riguardano anche un gran numero di tifosi italiani. Ma nello stadio almeno apparentemente tutto è tranquillo con settori ampiamente divisi. Mentre in tribuna, anche nelle zone apparentemente miste, a parte qualche discussione non sembra succedere niente di grave.
Primo tempo molto tattico e bloccato tra due squadre estremamente attente a non scoprirsi e a non commettere errori. La Roma è costretta a rinunciare a Mkhitaryan per un problema muscolare e fatica a riorganizzarsi. L’unica fiammata è il vantaggio giallorosso che arriva improvviso. É il 32’ Mancini crossa lungo dalla destra, difesa del Feyenoord messa malissimo: Zaniolo si accomoda il pallone sul destro e appoggia in rete sfruttando il buco di Tranuer e la pessima uscita di Bijlow.
Il secondo tempo si apre con un assedio olandese: due legni in pochi minuti, il primo colpito da una deviazione di Mancini su un centro di Sinisterra, il secondo è un incrocio scheggiato da una deviazione di Rui Patricio su una gran conclusione di Malacia. Roma stordita e alle corde. Ma la squadra di Mourinho, pur lasciando troppa iniziativa agli olandesi regge. Due guizzi di Abraham e Veretout potrebbero chiudere la partita ma è destino che la Roma debba soffrire fino all’ultimo istante.
Una squadra stanca e a tratti in grande difficoltà atletica (era la 52esima partita stagionale) ma conscia di essere alle porte di una grande vittoria che alla fine gratifica una partita non facile, sofferta e meritata.
Finisce con i tifosi giallorossi impazziti di gioia, a Tirana e in tutta Roma per una lunga notte di festa che riporta una coppa europea in Italia dopo tanto, troppo tempo.
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