Una campionessa del mondo di atletica, esasperata dalle polemiche, è pronta a un gesto estremo pur di zittire le voci sulla sua sessualità
Da molti anni si parla di Caster Semenya, la super-campionessa di atletica leggera, due volte campionessa negli 800 metri femminili.
Esplosa dopo i Mondiali di Berlino del 2009 dopo essersi messa già in grandissima evidenza nei Mondiali a livello giovanile, Caster Semeya è una delle atlete più grandi di sempre.
La campionessa androgina
Ha vinto tutto. Due titoli olimpici a Londra e Rio, tre titoli mondiali a Berlino, Taegu e Londra concludendo la sua attività di atletica leggera per dedicarsi alla sua seconda grande passione. Il calcio. Oggi gioca nel campionato femminile nel JVW di Bedfordview in Sudafrica dove ha deciso di restare a vivere. Ma le polemiche hanno segnato tutta la sua vita in modo decisamente molto aggressivo e a tratti anche molto fastidioso.
Il testosterone di Caster Semenya
Per anni Caster Semenya è stata accusata di androginia. Un uomo nel corpo di una donna. Qualcuno sosteneva persino che fosse un uomo, che stesse truccando. C’erano state speculazioni davvero orrende sul suo modo di essere, di correre. É vero che i suoi dati ormonali sono sproporzionati per una donna. Ma sono genetici. E tutto questo è stato malsopportato dalla ex federazione di atletica internazionale, la IAAF, che per un certo periodo l’ha costantemente controllata sottoponendola anche a cure ormonali.
Anche oggi, dopo che la sua carriera agonistica è finita da un pezzo, Caster Semenya si sente giudicata e sotto esame. Di qui la proposta shock lanciata durante la trasmissione HBO Real Sports: “Se è necessario a fermare queste speculazioni sono pronta a mostrarmi nuda. Non sarà peggio della tortura che ho subito fino a oggi, delle cure per abbassare il mio livello di testosterone genetico”.
Semenya torna al suo primo mondiale: “I giudici IAAF dicevano che avevo il pene e fui molto chiara. Dissi… Se è necessario mi spoglio qui e ora e vi mostro la mia intimità. Quando ai dirigenti dell’epoca dell’IAAF, per quello che hanno detto, e per come lo hanno detto, dovrebbero tagliarsi la lingua e gettarla via….”