“Da piccolo era terrorizzato”, Marcell Jacobs: la confessione lascia tutti a bocca aperta. Il 27enne velocista campione olimpico in carica è stato ospite di Verissimo
Sta per entrare nel vivo la stagione open di atletica leggera. E per il nostro Marcell Jacobs significa avvicinarsi a grandi passi all’appuntamento più importante e atteso i Mondiali di Eugene in Oregon in programma dal 15 al 24 luglio. Un evento in cui il campione olimpico in carica dei 100 metri piani dovrà confermarsi come miglior velocista del mondo.
I tifosi, tantissimi, dello sprinter di Desenzano del Garda hanno tremato alla notizia del fastidioso virus gastrointestinale che lo ha colpito durante la sua trasferta in Africa, a Nairobi. Per fortuna tutto si è risolto per il meglio e Jacobs è tornato in pista al Meeting di Savona vincendo in scioltezza la gara dei 100.
In virtù del rango di grande velocista e atleta di punta dello sport italiano, Marcell Jacobs è diventato da qualche mese a questa parte un personaggio molto ambito dai talk show televisivi. E proprio sabato sera è stato ospite di uno dei salotti più popolari, quello di Verissimo, il programma condotto da anni da Silvia Toffanin in onda sulle reti Mediaset.
Jacobs non si è presentato da solo, ma in compagnia della mamma Viviana Masini, che è anche la prima tifosa di Marcell. E che rispondendo a una domanda postale da Silvia Toffanin ha svelato un curioso e inedito retroscena: “Marcell quando aveva 7 anni era convinto di essere stato adottato“.
Una confessione che ha lasciato senza parole il pubblico presente in studio e che poi lo stesso campione olimpico ha commentato in diretta davanti alle telecamere.
Marcell Jacobs e la paura di essere adottato: “Mio fratello era bianco…”
“Mettetevi nei piei panni – ha spiegato Jacobs – vivo con mia mamma da solo con lei, trova un compagno, fa un figlio, è bianco e io sono un po’ colorato. Era inevitabile che mi sorgesse qualche dubbio perché io sono colorato e i miei fratelli non lo sono“.
I dubbi però sono stati presto dissipati. Il velocista bresciano ha spiegato infatti chi e come lo ha messo al corrente della verità: “Mi facevo un milione di domande, per fortuna mia nonna è venuta in Italia e mi ha spiegato che avevo anche una parte paterna che veniva dall’America. Quindi non ero stato adottato ma venivo da due famiglie diverse“.