Non è la prima volta che accade quest’anno di dover raccontare di tifosi violenti, ultras aggressivi e pericolosi nei confronti della propria stessa squadra
Lo hanno fermato per strada mentre stava rientrando a casa dopo una sconfitta. Lo hanno minacciato, gli hanno fatto svestire la tuta della sua squadra e poi lo hanno invitato ad allontanare “se vuoi evitare che ti capiti di peggio…”
É quello che è accaduto a Claudiu Micovschi, giocatore rumeno 22enne in forza all’Avellino.
L’episodio sarebbe avvenuto il 4 maggio scorso, dopo la sconfitta interna dell’Avellino nello scontro diretto contro il Foggia che è costato ai lupi l’eliminazione dal tabellone dei playoff per la promozione in Serie B che attualmente vede in semifinale Catanzaro-Padova nella parte alta e FeralpiSalò-Palermo in quella bassa del tabellone.
Al termine di una stagione caratterizzata da una certa tensione nella tifoseria irpina che ha tentato in tutti i modi di spingere alla promozione diretta una squadra che si è fermata al quarto posto con due sconfitte risultate poi decisive nelle ultime tre giornate che hanno costretto l’Avellino a partire da un abbinamento non vantaggiosissimo. Nonostante la gara in casa e quasi 10mila persone allo stadio l’Avellino ha fallito la partita più importante perdendo 1-2 e rinviando i sogni di promozione alla prossima stagione.
Molta tensione al termine della partita dentro e fuori dallo stadio. Con alcuni tifosi che hanno pensato di farsi giustizia per conto proprio. Insulti, qualche minaccia… ma con Micovschi sono andati oltre con un gesto umiliante. Il giocatore prima si è rivolto alla società, poi ha sporto denuncia. E tre persone sono state arrestate: con le accuse di rapina aggravata, violenza e minacce. Ma gli episodi di intimidazione sarebbero state molte. Le indagini sono ancora in corso.
Micovschi si era imposto all’attenzione generale nella giovanile del Genoa prima di passare alla Reggina e poi all’Avellino all’inizio di questa stagione.
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